Il Vallese è in ‘’guerra’’! Contro la ricetta vegana della raclette, l’indiscusso piatto tipico del Cantone che confina con l’Ossola. Una ‘’guerra’’ scoppiata dopo che Agroscope, il centro di competenza della Confederazione per la ricerca agricola, ha ‘osato’ creare una raclette vegana. Una decisione che viene definita un ‘affronto’’
‘’Il prodotto sarebbe a base di residui della spremitura dei semi di girasole - spiega in un servizio giornalistico la Tv svizzera - . Riscaldati, raffreddati alla temperatura di fermentazione, mescolati con una cultura di batteri lattici e fatti fermentare a temperatura ambiente. Poi, il prodotto indurisce per due settimane in camera fredda. Il risultato avrebbe “eccellenti proprietà di fusione” e “aromi di fermentazione’’.
Ma in Vallese la reazione è stata forte e decisa: non la si chiami ‘’raclette’’. Da qui la rivolta!
L’ ambasciatore della Raclette du Valais AOP, Eddy Baillifard, è tranciante: “Mi irrita vedere che i soldi dei contribuenti vengono usati così. Il mercato del latte è ingolfato, e si sviluppano prodotti lattiero-caseari senza latte. Un formaggio vegano non esiste. È una pasta da fondere, al massimo. Chiamarla raclette è come parlare di una bistecca di soia”.
Una questione divenuta anche politica. Una interpellanza è stata depositata in Consiglio Federale da ben nove senatori. In testa la Consigliera agli Stati Marianne Maret, vallesana, che ha dichiarato: ‘’La raclette fa parte del patrimonio culinario vallesano, quindi per me tocca qualcosa di essenziale. Mi disturba che la ricerca possa portare allo sviluppo di un prodotto potenzialmente in concorrenza con quelli forniti dai contadini svizzeri e vallesani ed essenziali per la loro sopravvivenza”.