Enogastronomia - 21 dicembre 2025, 11:00

Hotel Eurossola, una storia di famiglia lunga quarant’anni

Tradizione, visione e territorio al centro di un progetto che unisce ospitalità e alta cucina nel cuore di Domodossola

C’è un filo continuo che lega passato e presente nella storia dell’Hotel Eurossola di Domodossola, ed è un filo in cui si intrecciano famiglia, radici nel passato e visione del futuro. A raccontarlo è Giorgio Bartolucci, chef e titolare, protagonista di un percorso iniziato nel 1985, quando i suoi genitori acquistarono un hotel già attivo ma molto diverso da quello che oggi conosciamo. Dopo due anni di lavori, nel 1987 l’Eurossola riaprì completamente ristrutturato, ponendo le basi di un’attività che avrebbe saputo evolversi nel tempo senza perdere la propria identità.

Quella di oggi, a quarant’anni dall’avvio di quella avventura, è la seconda generazione alla guida della struttura: non solo un hotel, ma anche un ristorante e un bistrò. Da quattordici anni, infatti, i genitori hanno passato il testimone a Giorgio Bartolucci, che insieme alla sorella Elisabetta e alla moglie Katia ha completamente rivoluzionato l’attività con uno sguardo innovativo, mantenendo però salda l’eredità familiare.

 “Abbiamo portato avanti la tradizione che ci è stata trasmessa, ma sentivamo il bisogno di reinterpretarla, di renderla attuale - racconta lo chef - L’Hotel Eurossola dispone oggi di 26 camere e accoglie una clientela proveniente da tutto il mondo

Se in passato prevalevano gli ospiti legati a motivi di lavoro, oggi il turismo è il vero motore della struttura. Una clientela internazionale, con forti legami con la Svizzera ma anche con arrivi da Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda, sceglie Domodossola attratta dalle bellezze del territorio e da un calendario sempre più ricco di eventi. Dal foliage alle manifestazioni storiche come quella degli spazzacamini, fino alle iniziative che animano le valli circostanti, Domodossola sta diventando sempre più una meta turistica consapevole del proprio valore”.

Chi arriva all’Hotel Eurossola trova innanzitutto un clima di familiarità. Il sentirsi a casa è parte integrante dell’esperienza: il sorriso e la presenza attenta di Elisabetta Bartolucci, l’accoglienza calorosa e gentile di Katia Bartolucci, unite a una professionalità discreta e a un servizio ineccepibile. È un albergo di centro città che punta soprattutto sull’accoglienza e sul cibo, due elementi che definiscono l’identità della struttura.

Ed è proprio la cucina uno dei pilastri dell’Eurossola. All’interno dell’hotel è nato L’Atelier, primo ristorante stellato Michelin della Val d’Ossola, che ha reso Domodossola una meta anche per appassionati e turisti interessati all'enogastronomia. Qui la proposta gastronomica esalta i sapori del territorio ossolano, interpretandoli con tecnica e sensibilità contemporanea.

Accanto all’alta cucina serale, c’è però una formula altrettanto vincente: il bistrot del pranzo. Aperto solo a mezzogiorno, propone ogni giorno un menù del giorno a un prezzo accessibile, con la stessa cucina e la stessa cura del ristorante stellato.  

“È un’idea che ho preso da mio padre, che già proponeva il menù turistico a un prezzo contenuto - spiega Giorgio Bartolucci - Io ho voluto continuare questa tradizione, aggiungendo più eleganza e una cura ancora maggiore”. Il bistrot lavora a pieno regime e richiama l’atmosfera dei ristoranti di una volta, dove la convivialità è un valore centrale: “È un luogo in cui il pranzo è prima di tutto un momento di incontro”.

L’Atelier, invece, è una vera esperienza da vivere senza fretta. Con i suoi 28 coperti, è aperto solo la sera e la domenica a pranzo. Qui il tempo sembra rallentare: si comincia con il benvenuto e un calice di champagne, poi una sequenza di rituali, passaggi e attenzioni che ricordano le grandi tavole francesi. L’ospite viene accompagnato con discrezione, senza invadenza, per sentirsi sempre a proprio agio. “Chi viene da noi deve portare a casa un ricordo: di un piatto, di un vino, dell’accoglienza ricevuta - racconta lo chef - All’Atelier il tempo si ferma, ed è questo il vero lusso”.

Durante le festività, questa filosofia si traduce in appuntamenti molto attesi: il pranzo di Natale, il menù delle feste e la serata di Capodanno, vissuta come un’occasione speciale all’insegna della convivialità. Dopo la cena, curata nei minimi dettagli, la notte prosegue con una spaghettata tutti insieme, in un clima che richiama ancora una volta il senso di famiglia.

Anche quest’anno, per le festività, L’Atelier propone il Pan d’Ossola, un panettone realizzato in collaborazione con Stefano Zoppis, maestro del lievito madre. Un dolce che racchiude ingredienti fortemente identitari, come miele, castagne, mirtilli, e che esprime al meglio la filosofia della famiglia Bartolucci: valorizzare il territorio e le sue eccellenze. “Quando il panettone viene leggermente intiepidito, tutti i profumi si sprigionano: è lì che il territorio parla”, spiega lo chef.

Giorgio Bartolucci è profondamente legato alla sua Domodossola e alla Val d’Ossola. Nel raccontare l’hotel e i suoi ristoranti, l’accento cade sempre sulla città e sulle valli, su una bellezza che oggi sta emergendo con maggiore consapevolezza e capacità di accoglienza. La sua visione guarda anche al futuro, fondandosi sulla collaborazione: dal piccolo produttore alle istituzioni, passando per i commercianti. “Solo un territorio unito, che lavora insieme, può continuare a ottenere il meglio” afferma convinto.

È questa l’essenza dell’Hotel Eurossola: un progetto che accoglie il mondo, ma che resta profondamente radicato nella propria terra, trasformando l’ospitalità e la cucina in un racconto autentico, fatto di persone, sapori e relazioni. 

Informazione Pubblicitaria