Eventi - 25 gennaio 2025, 11:00

Anzino celebra la Domenica del Giglio, tra fede e tradizione

La ricorrenza affonda le sue radici in eventi straordinari che, secondo la tradizione, avvennero nel gennaio del 1669 e che sono legati alla figura di Sant’Antonio di Padova

Domani, 26 gennaio, ad Anzino si rinnova la tradizionale celebrazione della Domenica del Giglio, un evento che ricorda l'arrivo del quadro di Sant’Antonio e il prodigioso sbocciare dei gigli in pieno inverno.

I riti prendono avvio con il Triduo e culminano domenica alle ore 11 con la celebrazione della Santa Messa Solenne e il suggestivo rito di accensione della lampada votiva, presieduti da Padre Antonio Ramina, rettore della Pontificia Basilica del Santo di Padova. Nel pomeriggio, alle 15, si terranno il Vespro solenne e la processione con la statua del santo, seguiti dall’incanto delle offerte.

Questa ricorrenza affonda le sue radici in eventi straordinari che, secondo la tradizione, avvennero nel gennaio del 1669 e che sono legati alla figura di Sant’Antonio di Padova. In quell’anno, alcuni benefattori originari del paese, impegnati nel commercio del vino a Roma, donarono alla chiesa parrocchiale di Anzino un dipinto raffigurante i miracoli del santo. Durante il viaggio da Roma al borgo, il quadro scomparve e riapparve in circostanze straordinarie, spesso in momenti di pericolo o in prossimità di dogane e posti di controllo, simbolo delle divisioni territoriali dell’epoca.

Quando il quadro giunse finalmente ad Anzino, nei prati innevati attorno alla chiesa accadde un fatto prodigioso: sbocciarono gigli, considerati segno tangibile della grazia del santo. Il dipinto, ritenuto miracoloso in seguito a numerosi episodi di guarigione e grazie, rese il santuario di Anzino una meta spirituale di grande rilievo. Da quasi quattro secoli, il luogo continua ad attirare devoti e pellegrini, rappresentando il più importante santuario piemontese dedicato a Sant’Antonio di Padova.

Da allora, Anzino commemora ogni anno la “Domenica del Giglio” o “festa del primo miracolo di Sant’Antonio” nell’ultima domenica di gennaio, mantenendo viva una tradizione che intreccia fede e memoria storica.

Redazione