- 30 gennaio 2021, 12:00

Confartigianato Piemonte: “Serve stabilità, si esca al più presto da questa folle crisi istituzionale"

Felici: “Abbiamo bisogno di un Governo all’altezza delle sfide, capace di elaborare un’agenda fatta di progetti chiari e concreti”

Confartigianato Piemonte: “Serve stabilità, si esca al più presto da questa folle crisi istituzionale"

Confartigianato Piemonte: “Serve stabilità, si esca al più presto da questa folle crisi istituzionale" Felici: “Abbiamo bisogno di un Governo all’altezza delle sfide, capace di elaborare un’agenda fatta di progetti chiari e concreti”

Chi fa impresa non può che essere sconcertato di fronte alla crisi istituzionale e politica in cui siamo precipitati. Ora bisogna fare in fretta, abbiamo bisogno di un Governo saldo, stabile ed autorevole che persegua gli interessi dell'Italia e degli Italiani. Siamo nel pieno di una pandemia, dentro alla seconda ondata e in attesa di una possibile terza, alle prese con una campagna vaccinale partita con tante speranze e che sta mostrando altrettante difficoltà, aspettando ristori che tardano ad arrivare e con un nuovo decreto da 32 miliardi fermo al palo.

 

La Banca d’Italia nei giorni scorsi ha stimato un aumento dei fallimenti del 60% causa Covid, secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel primo semestre dell’anno 2021 si verificherà una riduzione di imprese pari a 650 unità produttive, scendendo così a 116.154.  La situazione per le nostre imprese è drammatica, molte hanno chiuso, molte chiuderanno, e a fronte dei fatturati in picchiata non c’è ristoro che tenga e il blocco dei licenziamenti sta costringendo le nostre imprese a fungere da ammortizzatori sociali. In questo scenario si è pensato bene di aprire una crisi di Governo, con possibili elezioni anticipate. Intanto incalza la scadenza del 30 aprile per la presentazione del Recovery Plan a Bruxelles. Abbiamo bisogno di un Governo all’altezza delle sfide che ci attendono e della drammaticità del momento storico, un Governo capace di elaborare un’agenda fatta di progetti chiari e concreti, un Governo che veda nelle associazioni di categoria e nel mondo delle piccole e microimprese non soggetti da vezzeggiare durante le passerelle degli Stati Generali, ma partner con cui confrontarsi e insieme adoperarsi per portare l’Italia fuori dal collasso. Il tempo è scaduto. Ora serve responsabilità, buon senso e lungimiranza.”

 

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