Non mancano idee ed obbiettivi a Luigi Spadone, riconfermato alla guida della Fidal del Vco. Il quadriennio che lo attende è ricco di sfide, per la crisi pandemica ancora in atto e per un mondo, quello dello sport, che ha bisogno di nuove regole e dettami. "Innanzitutto -le sue parole dopo la rielezione di domenica- sono felice e lusingato della fiducia che mi è stata accordata. Mi piace anche la composizione del nuovo consiglio: accanto a due pezzi da novanta per la nostra atletica come Mario Generelli e Raffaele Baccaglio sono entrati Thomas Soldarini e Massimo Stiglio, entrambi laureati in scienze motorie e con grande entusiasmo per la loro avventura".
Spadone fissa alcuni elementi imprescindibili. "L'atletica deve ripartire dai microraduni, che devono diventare appuntamenti fissi, a cadenza mensile, e non una volta all'anno. Questi incontri servono per far crescere i ragazzi, perché è stando insieme, misurando la propria forza ed i propri limiti, che si può migliorare. Sarebbe bello poi organizzarli per disciplina: velocità, mezzofondo, salti. Ma questo sarebbe uno step ulteriore".
Spadone evidenzia poi l'importanza della formazione. "Lo stesso discorso per i giovani atleti vale per i tecnici: solo con il confronto e con lo scambio di esperienze si possono formare degli allenatori di livello. Chiederemo per questo -cosi il presidente Fidal- degli incontri e delle sedute con la supervisione dei tecnici regionali".
Non ci può essere ovviamente futuro senza ripresa dell'attività agonistica. "Le gare, inutile nasconderlo -ammette Spadone- ti danno delle emozioni e dei riscontri che gli allenamenti non danno. Non possiamo far finta che quello che ci circonda non esiste: per questo dobbiamo pensare a delle gare di prossimità per il momento, organizzate in Provincia, con numeri diversi rispetto a quelli che eravamo abituati. Confidiamo di poter fare il 25 aprile il Meeting della Liberazione al Verbathlon, con Avis Marathon: sarebbe un bel messaggio” aggiunge il presidente. Che chiude con un suo sogno. "È un qualcosa che non dipende da noi, ma da Roma. Bisogna tornare a fare sport nelle scuole e credo che la via più semplice sarebbe la riproposizione dei Giochi della Gioventù, che hanno plasmato e creato generazione di atleti di tutti gli sport” conclude Spadone.