Il Consiglio di stato sostiene i ristoratori che chiedono al Governo federale l’autorizzazione a servire i clienti all’esterno dei locali. Il governo di Bellinzona, nella lettera inviata a Berna, sottolinea il carattere discriminatorio del divieto ai ristoranti, costretti a rimanere chiusi mentre gli alberghi possono cucinare e servire i pasti. Discriminazione, a dire il vero, parzialmente aggirata oltreconfine. Già la scorsa settimana hanno fatto scalpore foto e video di clienti seduti all’esterno di alcuni ristoranti ad Ascona, Muralto e in altre città ticinesi coi camerieri che andavano e venivano per prendere ordinazioni e servire in tavola. Com’è stato possibile? L’ordinanza federale consente ad un albergatore e ad un ristoratore di accordarsi: i pernottamenti al primo, i pasti al secondo. Ma solo se hotel e ristorante sono vicini. Chi ha la sfortuna di non avere una struttura ricettiva vicina di casa, rimane chiuso. Una “furbizia” contro la quale sono insorti gli esercenti, non solo ristoratori ma anche bar, penalizzati che hanno denunciato: “Una vera e propria discriminazione”.
L’allentamento delle misure di contenimento chiesto da Bellinzona, se concesso, dovrebbe durare solo fino al 18 aprile.