Provincia - 16 aprile 2021, 11:10

“Sostegno alle manifestazioni del 17 aprile contro le associazioni pro-vita nei consultori piemontesi”

Italia Viva Vco: “Le donne hanno il diritto di scegliere se diventare madri o no. Scelte personali delicate che devono trovare in uno Stato laico il rispetto e la garanzia”

“Sostegno alle manifestazioni del 17 aprile contro le associazioni pro-vita nei consultori piemontesi”

La Regione Piemonte crede che invece di andare avanti si debba tornare indietro nel tempo. E’ ciò che traspare chiaramente dalla determina dirigenziale 'Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza', nella quale ha lanciato un bando per avviare convenzioni con associazioni pro-vita, contrarie quindi all’aborto, nelle strutture ospedaliere. Questo atto, messo a punto dall’Assessore agli Affari legali ed esponente di Fratelli D’Italia Maurizio Marrone, è la conseguenza di uno scontro originatosi nell’autunno scorso tra la Giunta regionale e il Ministero della Salute sulla legittimità delle regole decise dal Ministero in materia della pillola Ru486. La Regione aveva ritenuto di manifestare dubbi in proposito ed ave- va infatti spiegato che l’interruzione di gravidanza con la pillola abortiva non sarebbe in alcun mo- do potuta avvenire nei consultori, sottolineando nello stesso documento che era necessario attivare sportelli informativi nelle strutture ospedaliere gestiti da «idonee formazioni sociali di base e associazioni al volontariato » che potessero «aiutare la maternità difficile dopo la nascita».

Queste dichiarazioni destano in noi profonda preoccupazione. 'Maternità difficile dopo la nascita'? La maternità è difficile solo se non voluta appieno. Le donne, grazie alla legge 194 che pure è stata risultato di faticose lotte da parte di molte attiviste dell’epoca, hanno il diritto di scegliere se diventare madri oppure no. Scelte personali così delicate devono trovare in uno Stato laico il massimo rispetto e la massima garanzia. Fare in modo che nei consultori siano presenti solo associazioni pro-vita lascia intendere che non si ritiene la donna individuo capace di decidere ed autodeterminarsi. Visione che porta al Medioevo più che agli anni ’70.

Oltretutto viviamo in un’epoca in cui c’è ancora molta strada da fare sul tema: ad esempio, bisogna ancora arrivare all’accesso davvero garantito e sicuro all’interruzione volontaria di gravidanza, come all’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere. E la Regione cosa fa? Torna indietro! Vorrebbe mandare all’aria le battaglie fatte in precedenza! E questo nel nome di una misoginia nemmeno troppo velata.

Italia Viva, che nella sua Carta dei Valori promuove con forza il superamento di stereotipi e paradigmi sessisti, che pone la persona al centro della propria azione politica, e che ogni giorno attua nel concreto, a partire dalle sue dinamiche interne, la parità di genere, non può che attaccare con forza questa visione profondamente minata da oscure ideologie che non lasciano sperare nulla di buono. L’abbiamo già detto in nostre precedenti dichiarazioni e lo ribadiamo: il sonno della Regione genera mostri.

Concludiamo esprimendo il nostro pieno appoggio alle manifestazioni di piazza che si svolgeranno, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, sabato 17 aprile per far sì che le lotte condotte sino ad ora non siano state vane. Sempre e per sempre dalla stessa parte ci troverete”.

Così in un comunicato il coordinamento provinciale di Italia Viva.

Comunicato Stampa

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