Il cardiochirurgo Andrea Audo, direttore della Cardiochirugia dell'ospedale di Alessandria, ha eseguito con la sua équipe un'operazione di che farà da apripista per altri interventi al cuore con una valvola di nuova concezione.
Si tratta di una tecnica di bioprotesi valvolare che in Italia viene praticata in sei centri specializzati, ma nessuno nel Nord Ovest. L’intervento, a cuore pulsante, è stato effettuato da Audo con i cardiochirurghi Corrado Cavozza e Riccardo Gherli, Giulia Maj, cardioanestesista, Joel Gabrio Secco, emodinamista, affiancati da infermieri e assistenti. È durato tre ore ed è perfettamente riuscito.
«Da tre mesi – dice Audo – simulavamo su dei cuori finti, calcolando il tempo di procedura sincronizzandoci io e i miei due chirurghi e l'anestesista e quando l'azienda ha visto che eravamo abbastanza bravi ha deciso di darci la valvola, per provare su una persona. A volte quando passi dal manichino all'uomo succedono sempre tanti inconvenienti. Devo dire che non abbiamo mai fatto una simulazione così perfetta, ed è andato tutto bene».
Andrea Audo è di origini ossolane e i suoi interventi sono seguiti con grande interesse dagli ossolani, in particolare da coloro che hanno avuto modo di conoscere le sue doti sia professionali che umane.
La donna di 81 anni operata era considerata inoperabile con le tecniche tradizionali per una grave patologia cardiaca. Alla Cardiochirurgia dell’ospedale di Alessandria si è deciso allora di ricorrere a questa valvola di nuova concezione e con una tecnica innovativa. «La paziente sottoposta in passato a radioterapia e chemioterapia, - dice Audo - è tornata in buone condizioni di salute. La donna aveva una gravissima insufficienza mitralica. Abbiamo deciso di impiantare una valvola bioprotesica di nuova concezione, che si apre come un fiore e si fissa alla valvola originaria del paziente». Audo è originario di Trontano e il Comune starebbe pensando di conferirgli la cittadinanza onoraria. L'argomento potrebbe essere discusso prossimamente in consiglio comunale.