L’Amministrazione Comunale di Domodossola ricorda con commozione Angelo Del Boca, da sempre profondamente legato al nostro territorio.
Con Angelo Del Boca l'Italia perde un uomo di grande cultura.
Storico, giornalista e saggista, grazie al prezioso ed approfondito lavoro di ricerca e di studio è stato l’esempio di un appassionato impegno civile, facendo della custodia e della divulgazione della memoria una missione di vita.
Simbolo della lotta partigiana e testimone della resistenza ossolana, di lui ricorderemo l'impegno e il rigore con cui ha saputo raccontare importanti vicende del nostro tempo.
Vogliamo ancora ricordarne con affetto la figura attraverso il profilo ritratto nella motivazione del Premio Repubblica Partigiana dell’Ossola, che la Città di Domodossola ha avuto l’onore e il privilegio di potergli conferire nel 2016:
“Scrittore, giornalista e storico, ha legato il suo nome allo studio della presenza coloniale dell'Italia in Africa, rappresentando ancora oggi un punto di riferimento insuperato nella storiografia.
Grazie ai numerosi studi con cui ha approfondito con rigore e passione, la conoscenza della politica coloniale del fascismo, le sue guerre e il suo impero, Angelo Del Boca ha dato un contributo decisivo nel comprendere gli aspetti storici e fornendo gli elementi che hanno permesso di ridefinire criticamente il giudizio su quell'esperienza, consolidando in questo modo l'identità democratica del nostro Paese. Identità democratica su cui Angelo Del Boca ha cominciato a riflettere rielaborando in forma narrativa l'esperienza maturata durante la guerra partigiana, cui ha preso parte, unendosi nell'estate del 1944 alle formazioni delle Brigate Alpine Giustizia e Libertà.
Profondamente legato ai luoghi delle sue origini, nel 2004, a cura del Centro Studi Piero Ginocchi di Crodo, per la collana "I sentieri della ricerca", una delle riviste di studi storici più importanti in Italia, ha pubblicato il volume la "Repubblica" partigiana dell'Ossola, documentando l’eccezionalità e l’attualità del messaggio della grande esperienza di autogoverno che ebbe luogo nel settembre/ottobre del 1944 in Val d’Ossola, riconosciuta a livello mondiale come primo straordinario esempio di democrazia per aver assicurato nella sua breve esistenza lo svolgersi della vita civile amministrativa nella zona liberata.
Questo premio è, quindi, non solo il riconoscimento a una carriera dedicata alla ricerca storica, nel segno dell'impegno civile, ma anche il riconoscimento del valore di questa intensa opera che illustra il nostro territorio.”