Diverse centinaia di manifestanti, almeno 800 secondo i dati della Questura, convocati con un fitto tam-tam sui social, si sono radunati oggi pomeriggio a Novara nella centralissima Piazza Puccini, a due passi dal Duomo per un presidio di protesta contro il green pass.
Tutti rigorosamente senza mascherina, novaresi, ma soprattutto provenienti dalle vicine città lombarde come Magenta e Turbigo, e dal Verbano Cusio Ossola. Gli slogan e i cartelli sono gli stessi delle altre piazze: "no green pass", "libertà", "no dittatura", "no ricatti". Una piazza mediamente giovane, con molte donne, e anche qualche bambino.
Una piazza assolutamente eterogenea: tra i manifestanti spiccano alcune facce note delle associazioni dell'estrema destra novarese, ma anche personaggi vicini ai centri sociali e alla galassia anarchica. Non si vedono politici, nonostante nelle due piazze vicine siano allestiti gazebo di diverse forze politiche impegnate nella campagna elettorale per le amministrative di ottobre "Siamo per la libertà di scelta", dicono alcuni dei presenti parlando con i cronisti, "e non accettiamo imposizioni, che per noi equivalgono ad una forma di dittatura".
Abbondanza di selfie e di dirette Facebook, moltissimi curiosi che interrompono lo "struscio" del sabato pomeriggio. Dopo circa un'ora tutto sommato tranqullla gli animi si sono surricaldati quando qualcuno ha proposto di far muovere un corteo, che non era stato autorizzato. Dopo qualche momento di tensione é intervenuta personalmente il questore Rosanna Lavezzaro, che ha acconsentito allo sfilamento in direzione del Palazzo della Prefettura, dove il presidio, controllato da un imponente schieramento di forze dell'ordine (polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale) si é nuovamente radunato per lanciare ancora slogan e ascoltare la lettura di alcuni articoli della Costituzione.