Attualità - 28 luglio 2021, 10:00

Tra sostenibilità e attenzione al benessere: dietro al boom della cannabis light

Tra sostenibilità e attenzione al benessere: dietro al boom della cannabis light

Nel gennaio 2017 è entrata in vigore la Legge 242/2016. Questo testo normativo ha reso legale la commercializzazione della cannabis light a basso contenuto di THC (parliamo dello 0,2% massimo). Da allora, attorno ai prodotti che la contengono è nato un business fiorente, arrivato a un giro d’affari annuale di diverse centinaia di milioni di euro (che è tutto tranne che indifferente per una filiera giovane). E-commerce come Cbdmania.it e tantissimi negozi fisici in ogni parte del Paese danno lavoro a più di 10mila persone. Cosa c’è dietro questo boom? Vediamo assieme alcuni fattori che lo hanno determinato.

Alla ricerca della sostenibilità

Il testo normativo sopra citato è stato redatto anche per valorizzare il carattere sostenibile della canapa. Questa pianta ha diverse caratteristiche che la rendono una preziosa alleata dell’ambiente. Capace di crescere in contesti che per altre specie risulterebbero avversi - indi permette di minimizzare il consumo di suolo - richiede molte meno risorse idriche rispetto al cotone e ha una resa maggiore a parità di ettaro.

La sua sostenibilità è fondamentale per chi ricerca i prodotti che la contengono. Da diversi anni a questa parte - da ben prima dell’entrata in vigore della legge - l’attenzione all’ambiente è un fattore basilare per le aziende che vogliono avere successo. Gli utenti tengono conto di questo aspetto e rifuggono da quelle realtà che hanno un ambientalismo solo di facciata, il cosiddetto green washing. 

Con la cannabis light, questo rischio non si corre: le aziende che la coltivano, infatti, da sempre mettono in primo piano processi biologici. Gli shop, siano essi online o con spazio fisico, tendono inoltre a prediligere le coltivazioni a km 0. Questo connubio di aspetti ha fatto sì che la filiera sia arrivata a rappresentare il non plus ultra per chi, quando fa acquisti, cerca sempre di agire senza dimenticare l’importanza delle sue scelte sull’equilibrio del pianeta.

Viva il benessere

Oggi come oggi, siamo consapevoli di come il benessere quotidiano sia il risultato di tanti aspetti combinati assieme. Tra questi rientra per esempio il fatto di sfoggiare un incarnato luminoso e privo di inestetismi (il viso, che in questo anno e mezzo è stato molto spesso coperto con la mascherina, è il nostro biglietto da visita principale nei rapporti con gli altri). La cannabis light, grazie ai suoi principi attivi dall’efficacia antiossidante e antinfiammatoria, permette di ottenere questi risultati in maniera rapida, accompagnando con gentilezza l’invecchiamento.

Rimanendo sempre nel campo del benessere, un doveroso cenno deve essere ricordato ai rimedi contro una problematica oggi tragicamente diffusa, ossia lo stress. Come ben si sa, l’olio di CBD, uno dei prodotti più venduti in assoluto, rappresenta un valido punto di riferimento quando si tratta di ottimizzare il relax.

Un doveroso cenno deve essere dedicato anche ai prodotti per i nostri amici animali. Da tempo ormai, quando li si chiama in causa si inquadrano dei veri e propri membri delle nostre famiglie. Ci fanno compagnia, ci stanno accanto nei momenti più difficili e sono dei preziosi compagni di giochi per i nostri bimbi. Ecco perché, per il loro benessere, siamo sempre pronti a spendere e, come nel caso degli esseri umani, a focalizzarci su rimedi naturali che garantiscano equilibrio a livello fisico. I preparati a base di cannabis light, noti per favorire l’omeostasi dell’organismo, sono una risposta preziosa al proposito.

Non c’è che dire: con l’arrivo nella nostra quotidianità della cannabis light legale, abbiamo imparato come mai prima che esiste una pianta in grado di aiutarci in diversi aspetti della nostra vita, permettendoci, grazie agli acquisti che la vedono protagonista, di fare qualcosa di concretamente positivo per l’ambiente. Tutto questo ha avuto senza dubbio una grande influenza nel boom della filiera che, nonostante il numero di player sia aumentato a dismisura, è tutto tranne che satura.

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