Economia - 01 settembre 2021, 08:40

Superbonus110%, in Piemonte a maggio aperti poco più di 850 i cantieri

Domande sotto le attese. Nomisma sostiene che vadano corretti alcuni passaggi per renderlo realmente efficiente

Superbonus110%, in Piemonte a maggio aperti poco più di 850 i cantieri

“Un percorso a ostacoli”. È così che Nomisma definisce il Superbonus 110%, l’incentivo inaugurato nel maggio 2020 che agevola gli interventi di efficientamento energetico e sismico. Lo fa attraverso i dati emersi da 110%Monitor – il nuovo Osservatorio Nomisma sulle operazioni di riqualificazione energetica e sismica soggette al Superbonus – che fornisce aggiornamenti trimestrali sull’andamento di questa importante iniziativa. L’obiettivo dell’Osservatorio è monitorare l’efficacia del Superbonus, valutarne le criticità e promuovere modelli di business che ne facilitino l’accessibilità da parte dei cittadini italiani.

Nomisma sostiene fortemente il Superbonus 110%, tuttavia ritiene che vadano corretti alcuni passaggi per renderlo realmente efficiente. Attualmente, infatti, gli interventi asseverati stanno crescendo più lentamente rispetto alle aspettative, emerge un senso di rassegnazione da parte delle famiglie a fronte delle incertezze normative e i condomìni – i principali destinatari di questa iniziativa – hanno delle difficoltà ad attivarsi.

A un anno dal lancio dell’incentivo, i dati di 110%Monitor evidenziano come il numero di interventi asseverati sia cresciuto, ma non alla velocità attesa. In particolare, emerge un certo realismo (o forse pessimismo) da parte delle persone, sentimento che si evince chiaramente dal calo, rispetto all’anno scorso, del numero di famiglie potenzialmente interessate, che sono passate dai 10,5 milioni di maggio 2020 ai 9 milioni di giugno 2021.

Questo atteggiamento porta a un rallentamento della crescita degli interventi. Oggi, come mostrano i dati Enea del 17 maggio 2021, si contano 14.450 cantieri in corso, per un importo lavori di 1,66 miliardi di euro. “Una percentuale esigua rispetto alla domanda potenziale”, ha commentato Marco Marcatili, responsabile Sviluppo Nomisma.

Nelle tre regioni Nord Ovest, a metà maggio, si contavano poco più di mille cantieri in corso (in particolare: 853 in Piemonte, 147 in Liguria e 37 in Valle d'Aosta), per un comporto complessivo di poco superiore ai 132 milioni di euro (105,8 milioni in Piemonte, 20,9 milioni in Liguria e 5,3 milioni in Valle d'Aosta).

Un effetto rassegnazione”, come lo ha definito Marcatili, dovuto a varie ragioni. Le principali sono l’incertezza sulle decisioni normative e l’inadeguatezza delle informazioni a disposizione degli operatori. Ulteriori nodi problematici sono rappresentati, inoltre, dalle difficoltà riscontrate dalle imprese a causa dell’aumento dei prezzi e dal fatto che anche abusi di minima entità possono impedire l’avvio delle operazioni. 

Sebbene siano la categoria per la quale è stato primariamente pensato il Superbonus, i condomìni non sono ancora molto coinvolti dalle operazioni di riqualificazione. Secondo i dati di 110%Monitor, infatti, circa il 40% degli interventi riguarda le abitazioni singole. Osservando più nel dettaglio come si stanno muovendo le famiglie italiane, inoltre, si scopre che ben 9,4 milioni di esse non sono più interessate al Superbonus, mentre sono 2,3 milioni quelle che stanno mettendo in atto delle azioni concrete per usufruirne. Quattro milioni di nuclei familiari, invece, pur essendo attratti dall’incentivo non si sono ancora mossi.

Secondo le analisi di Nomisma, il Superbonus rischia di inasprire ulteriormente le iniquità territoriali. Attualmente, infatti, gli interventi si stanno concentrando in territori come Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, regioni più pronte a gestire a livello amministrativo e realizzativo operazioni simili. Il rischio, quindi, è che vengano penalizzate aree meno equipaggiate come, ad esempio, Molise, Basilicata, Umbria e Abruzzo.

Restando in tema di disparità, inoltre, la misura rischia di “regalare valore immobiliare a chi ce l’ha già e offrire opportunità solo a chi risulta essere già più equipaggiato”, ha aggiunto Marcatili.

Questa riflessione nasce dalla constatazione che, come emerso dall’indagine Nomisma, attualmente sussistono molte debolezze di tipo sociale ed economico nel nostro Paese che tendono a disincentivare il ricorso al Superbonus. Secondo Nomisma, per sostenere il Superbonus 110% è necessario correggere alcuni passaggi. In particolare, Nomisma propone queste opzioni: 1.Ricorrere a un’operazione sblocca contratti, in attesa della conferma di proroga della misura al 2023, alla quale dovrebbe aggiungersi la certezza sulla cessione del credito; 2.Ridurre le distorsioni di mercato, introducendo una sorta di “controlla prezzi” per attenuare il rischio di schizofrenia che sta minando il mercato delle materie prime. 3.Introdurre un obbligo generalizzato di riqualificazione della casa pubblica che vada oltre i limiti temporali, anche per mezzo di forme di partenariato pubblico-privato. 4.Adottare più lungimiranza nella programmazione della misura, cominciando già da oggi a progettare lo scenario post 2023.



Redazione Enordovest

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