Arrivati finalmente alla fine di questa cavalcata burocratica, posso annunciare ufficialmente la mia candidatura a sindaco di Domodossola, insieme alle liste del Partito Democratico e di DomoDomani. Questo è il culmine di un percorso di gruppo che mi ha scelto per guidare un processo di cambiamento interno all’area di centrosinistra, che desideriamo si trasformi in un’onda che coinvolga tutta la città.Le nostre liste coinvolgono tante professionalità diverse e sono dense di giovani e persone alla prima esperienza.
A queste liste manca il supporto di una parte di città che per noi rimane estremamente importante: con la sinistra si è deciso, un percorso separato, tuttavia non smetterò di interessarmi alle loro istanze, che sono anche le mie.Tanti mi hanno fatto i complimenti per il coraggio nel candidarmi contro un sindaco ritenuto così forte: più che coraggio, c’è l’orgoglio porsi in alternativa ad un sindaco che a nostro avviso così bene non ha fatto, mettendo in evidenza le sue contraddizioni. Il mio percorso politico domese passa anche da una manifestazione contro la ridicola proposta di un coprifuoco alle 20 per i migranti, andata a finire in nulla, e con questo episodio voglio anche ricordare le multe ai questuanti (sarebbe bello capire quanti soldi sono entrati nelle casse del Comune), o le comparsate da Barbara d’Urso a umiliare una ragazzina (che sicuramente aveva sbagliato, ma che non meritava tale esposizione mediatica), o le boutade sul DNA dei cani, con la città che rimane sporca come prima. Ultima contraddizione, la pantomima con i partiti, che prima ha sfruttato per essere sindaco di Domodossola, poi ha cavalcato (ricordo le foto sorridenti con Salvini quando facevano insieme la lotta al clandestino), poi ha scaricato quando è risultato evidente e non più nascondibile che il progetto cui aveva creduto sull’ospedale era tutta fuffa, come noi abbiamo sempre sostenuto.
A noi appare evidente che sia già scritto un accordo tra loro in caso di secondo turno. Per noi Domodossola deve avere un volto pacato e sorridente, con uno sguardo rivolto al futuro, che non sono solo i lavori pubblici nel centro, necessari e che proseguiremo, o le risposte alle mail dei cittadini (fondamentali, come il rapporto diretto) ma anche una prospettiva lavorativa per giovani e meno giovani, per dipendenti e commercianti, cui non bisogna fare la guerra ma anzi, aiutarli, un nuovo piano parcheggi ed un rispetto profondo per periferie, frazioni e ambiente. Per noi candidarsi vuol dire collaborare come squadra (per questo non vedrete il mio nome nei simboli) dialogare con tutti e non escludere nessuno, perché il Noi è più forte dell’Io.Lo sappiamo: la sfida è difficile, ma l’entusiasmo che ci porta a viverla non è secondo a nessuno ed è per questo che sono fiducioso di potercela fare.
In bocca al lupo a tutti noi!
Gabriele