I suoi affreschi abbelliscono la chiesa parrocchiale di Craveggia e quella di Santa Maria Maggiore. Ma l’arte pittorica di Giuseppe Mattia Borgnis rivive anche in tante cappellette di montagna. Un artista ancora poco conosciuto però in patria mentre le sue opere impreziosiscono chiese ed edifici di Londra e Parigi.
Domenica alle 11 presso l’ex orfanotrofio di Craveggia verrà ricordata la figura dell’artista vigezzino, che nacque a Craveggia nel 1701 e morì in circostanze misteriose nel 1761 a West Wycombe, nei pressi di Londra. La giornata commemorativa è organizzata dal Comune di Craveggia in collaborazione con l’Accademia delle Arti e del Muro Dipinto, fondata oltre 20 anni fa a Legro di Orta da Fabrizio Morea. “Quella di Borgnis è stata vita brillante, finita con una morte oscura” ha spiegato in conferenza stampa Morea. Da qui il titolo della giornata di domenica (“Una vita nel colore finito in…noir”) che avrà come relatore il professor Andrea Raimondi (autore di saggi su Giuseppe Mattia Borgnis e sul Tesoro di Craveggia).
“Al termine – ha spiegato ancora Morea – sarà distribuita ai presenti la litografica dell’opera di Raffaele Iacaruso, “Giuseppe Mattia Borgnis “toccato” dalla Bic”. L’appuntamento di domenica è atteso con grande interesse in Valle Vigezzo. “Mattia Borgnis è un artista tutto da riscoprire” ha commentato il sindaco di Craveggia, Paolo Giovanola. In cantiere c’è anche un altro obiettivo: quello di realizzare un film su Borgnis. “E’ un’idea a cui stiamo lavorando” ha svelato Fabrizio Morea.