E’ iniziata con un ‘volesome bene’ la seconda era Pizzi. E non poteva che essere così, perché dall’opposizione tutti hanno riconosciuto la vittoria – notevole numericamente – della lista Pizzi al voto. Quell’oltre 72 per cento ha messo in alto l’asticella, con Pizzi che ha superato bene l’ostacolo mentre gli altri competitori si sono fermati a misure molto inferiori.
E’ spiegato così il doppio voto della serata. Il primo sull’elezione di Marco Bossi – uno dei traslocati dalla Lega alla lista Pizzi - , voto che ha visto Bossi portare a casa 13 sì e solo 3 schede bianche. Diventando presidente del consiglio grazie alla maggioranza ma anche con il voto di un esponente della minoranza (Tandurella) . Anche il secondo voto dà un segnale del clima: il programma Pizzi è stato votato dalla maggioranza e dai due esponenti Pd della lista che appoggiava Gabriele Ricci; astenuti solo la consigliera della Lega, Maria Elena Gandolfi, e Angelo Tandurella (Fratelli d’Italia) .
Questo, dicevamo, il quadro del secondo mandato Pizzi. Iniziato, davanti a 150 persone, nell’ampia sala della scuola Media 'Floreanini' di via Terraccini.
Nessuna sorpresa, quindi, se non per questi voti non previsti, che parlano di un quadro politico che prende atto della situazione creatasi a Domodossola, quella di un sindaco vincente sull’ala del voto popolare, di una sua squadra compatta e rafforzata anche dall’arrivo di ex leghisti e di volti nuovi. Un blocco che gli acerrimi rivali di Pizzi definiscono ‘bulgaro’ e che i sostenitori etichettano come di normale sintonia con la città e i suoi bisogni.