"Tutto quello che è previsto nelle leggi si deve purtroppo confrontare con la mancanza assoluta di spazi a disposizione dei detenuti. Speriamo che con i fondi del Pnrr e di quelli stanziati dal Ministero si possono prevedere interventi che sono urgenti". Lo ha detto il garante dei detenuti della Regione Piemonte, Bruno Mellano, che stamattina in via Alfieri ha presentato il 'VI dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi', un documento che sarà trasmesso al ministro della Giustizia e agli altri organi nazionali e regionali competenti. Dal dossier emerge una situazione nelle carceri piemontesi a macchia di leopardo, con progetti di eccellenza ma gravi carenze di spazi.
"Aule, capannoni, laboratori - spiega Mellano - che potrebbero essere realizzate anche attraverso l’installazione di tensostrutture o moduli prefabbricati". Nelle carceri della regione sono presenti 4.050, con il problema sovraffollamento che è stato tutt’altro che risolto. "A Torino - fa notare il garante - la capienza è di 1.060 posti, ma i detenuti sono poco meno di 1.400". A preoccupare, però, è la situazione riguardante i direttori, che solo in pochi casi scelgono di fermarsi in Piemonte.
"È inaccettabile che molte carceri del Piemonte siano vissute come sedi disagiate, luoghi in cui i direttori non vogliono venire e se vengono cercano di rimanerci il meno possibile - dice Mellano -. In Piemonte abbiamo istituti con specificità significative, penso al 41-bis a Cuneo e Novara, all’alta sicurezza a Saluzzo e Asti, ma nonostante ciò ci sono difficoltà ad avere direttori presenti in sede, una sconfitta dell’amministrazione penitenziaria. Occorre pensare a concorsi territoriali, a bandi in cui si specifica che chi viene a fare il direttore in Piemonte deve stare almeno tre anni. A Cuneo negli ultimi quattro anni abbiamo avuto cinque direttori, a Verbania addirittura in un solo anno quattro direttori, una situazione insostenibile".
Riguardo alle proposte avanzate al ministero per il carcere di Verbania (capienza dichiarata 53 con 71 presenze) il garante regionale chiede ”una seria ricognizione di tutti gli spazi potenzialmente utilizzabili, compreso il seminterrato del garage (almeno in parte), oltre al cor- ridoio del passeggio, e la previsione di collocazione - nello spazio ora utilizzato per parcheggio autoveicoli e deposito contenitori per la rac- colta dei rifiuti - di strutture prefabbricate modulari, da utilizzo poli- valente come aule e laboratori”.
“Urgente individuazione di spazi più adeguati per le necessità legate alla attività di ricamo divenuta di grande richiamo anche esterno al carcere, con l’invito di papa Francesco ai due giovani. Luoghi idonei per la posa di tavoli necessari al ricamo di stendardi di grandi dimen- sioni: al momento è in fase di realizzazione uno stemma papale che sarà donato a papa Francesco la prossima primavera nel corso di un’udienza a cui i due detenuti”.
In merito alla casa circondariale di Novara, che conta 173 detenuti rispetto alla capienza regolamentare dichiarata di 158, scrive Mellano.
“Urgente recupero (prima che sia troppo tardi) e rifunzionalizzazione della palazzina interna alla cinta muraria “ex-femminile”, struttura chiusa da oltre 10 anni: nella palazzina si potrebbero collocare tutti i locali adibiti ai servizi medico-infermieristici, valorizzando il presidio sanitario regionale interno al carcere e razionalizzando (accesso delle ambulanze) il servizio dell’ASL che potrebbe rispondere, con sempre maggior efficacia ed efficienza, alla particolare esigenza della Casa Circondariale connessa alla presenza del circuito detentivo speciale del 41bis;
Valutazione in merito alla possibilità di prevedere spazi da dedicare all’attivazione di una seconda articolazione psichiatrica in carcere, ATSM: la norma nazionale e la DGR regionale prevedono una struttura dedicata per ogni regione. Il Piemonte ha individuato un’unica ATSM nella sezione “Sestante” della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino: il Piemonte orientale e il sistema penitenziario piemontese potrebbe giovarsi di un servizio specifico dedicato ad una tematica sempre più emergente come la gestione del disagio mentale in carcere”.