‘’Nel 2021 Cucine Popolari sono state testimoni di un altro anno difficile. Per la pandemia, ancora fortemente presente, le nostre tavole sono ancora vuote e il nostro servizio di accoglienza e di distribuzione dei pasti è rimasto d'asporto come per tutto il 2020. Nonostante tutto però, siamo entusiasti e fiduciosi per il futuro delle nostre attività. La società bolognese, e non solo, le aziende private e i singoli cittadini hanno saputo, in forme e modi diversi, rinnovarci la loro fiducia e il loro incoraggiamento, affinché il nostro sostegno alle persone più fragili della città sia garantito’’.
Così parlava a fine anno Roberto Morgantini, villadossolese trapiantato da decenni a Bologna, dove ha fatto nascere le Cucine Popolari. Nell’ultima edizione del 2021 il quotidiano ‘Resto del Carlino’ lo ha definito ‘’il volto della solidarietà’’ assieme a don Giovanni Mengoli che coll Gruppo Ceis opera nel campo del disagio.
Le ‘’Cucine’’ nascono da un’idea di Roberto Morgantini e di sua moglie Elvira, che quando si sposarono non chiesero regali ma una piccola donazione per far nascere le cucine.
‘’Nonostante il Covid nel 2021 abbiamo distribuito 120 mila pasti con l’impegno di 250 volontari – spiega Morgantini - , persone disoccupate, persone sole, persone in difficoltà per diversi motivi. Difficoltà che il covid ha fatto esplodere. Intanto a gennaio inaugureremo a Villa Paradiso, nel quartiere di Santena, la quarta cucina. L’obiettivo? Realizzarne una in ogni quartiere. Quello di Cucine popolari non è una iniziativa di carità, ma di solidarietà, che mira a far crescere in città un sentimento diffuso: la carità è un gesto, la solidarietà un processo, un percorso. Spero che un giorno le Cucine popolari chiudano. Vorrebbe dire che non ci sarebbe più bisogno di noi’’.