Villadossola - 05 gennaio 2022, 17:00

Ultimi giorni per visitare il presepe della Noga

Le antiche statuine lignee sono state recentemente restaurate

Ultimi giorni per visitare il presepe della Noga

In occasione dell'Epifania a Villadossola è possibile ammirare lo storico presepe della chiesa della Beata Vergine del Rosario della Noga con le statuine dei Re Magi e il loro seguito recentemente restaurati.

Gli ultimi pezzi dei due servitori dei magi sono arrivati infatti risanati prima di Natale. "Il progetto di restauro del presepe promosso dalla parrocchia – spiega il responsabile del presepe Adriano Sarazzi - è stato curato dalla restauratrice e docente Milena Monti, coadiuvata dalla studentessa Lucrezia Beretta all'interno del laboratorio di Belle Arti Aldo Galli di Como. Il lavoro è diventato anche l'oggetto della tesi di laurea di Beretta". 

"Non si hanno molte informazioni storiche su questo presepe composto da manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile – spiega Adriano Sarazzi - secondo ricerche promosse dall’associazione Villarte la provenienza è del centro mercantile di Norimberga: il luogo di produzione sarebbe la località manifatturiera di Berchtesgaden, nella Baviera meridionale, una zona cattolica dove la tradizione del presepio è fortemente radicata. Per ora abbiamo restaurato le statue del gruppo dei magi, vorremmo proseguire con il restauro anche degli altri pezzi e siamo alla ricerca di fondi per finanziare l'intervento;  questa prima parte di restauri è stata possibile grazie alla generosità dei fedeli".

ll presepe risale ai primi anni dell’Ottocento è una vera e propria rappresentazione teatrale che prende vita all’interno della cappella della chiesa.

L’originalità dell’opera, composta da 72 statue lignee intagliate e dipinte, risiede nella natura delle statue stesse, pensate e realizzate come marionette snodabili. Grazie alle giunture mobili, infatti, le statue possono assumere le posizioni più diverse, interpretando come veri attori il ruolo loro assegnato. Il meccanismo che consente alle statue di muovere gli arti è un giunto flessibile o, in alcuni casi, un giunto a sfera, posizionato all’altezza delle articolazioni corporee. Le parti che lo compongono sono congiunte da un perno in legno che ne permette il movimento in più direzioni.

I volti dei personaggi ripropongono i tratti somatici delle popolazioni nordeuropee e fisionomie di intensa espressività, al confine del grottesco; le severe fattezze maschili contrastano con le graziose linee dei profili femminili, più morbide e armoniose. Un’attenta osservazione del presepe evidenzia come i soggetti legati alla Natività siano vestiti con abiti nello stile della prima epoca cristiana, mentre le figure “profane” di contorno, come i pastori, i popolani e gli inservienti che compongono il corteggio dei Magi, sono vestite secondo i costumi dell’epoca dell’esecuzione del manufatto. I tessuti che rivestono i personaggi legati alla storia di Gesù siano di fattura più pregiata rispetto a quelli dei popolani.

Le figure possono reggersi in posizione verticale grazie a un basamento ligneo dipinto a cui vengono ancorati i piedi per mezzo di viti metalliche. Anche gli animali presentano un basamento, in particolare il cavallo bianco in posa rampante del Re Mago Gaspare si sorregge sulle zampe posteriori grazie a un perno metallico poggiante sul ventre. Evidenti sono i danni a livello strutturale che interessano la quasi totalità delle statue.

Mary Borri

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