Territorio - 18 settembre 2022, 19:00

Quarant'anni fa la rinascita di Bordo, ripopolata dalla comunità buddista

Festa sabato a Borgomezzavalle per ricordare quando, nel 1982, la piccola frazione tornava a rivivere grazie all'insediamento di alcuni cittadini stranieri

Quarant'anni fa la rinascita di Bordo, ripopolata dalla comunità buddista

Sono passati 40 anni da quando Bordo tornava a vivere, ripopolata da una comunità buddista. Un angolo tibetano sulle montagne della Valle Antrona che la comunità di Borgomezzavalle ha festeggiato sabato. ‘’Un valore aggiunto per il nostro territorio. Questa comunità 40 anni fa faceva resuscitare questo villaggio alpino che si era sviluppato nel Medioevo grazie ai giacimenti di oro e ferro e poi abbandonato nella metà del XX secolo’’ spiega Stefano Bellotti, giovane sindaco di Borgomezzavalle, che sabato ha voluto festeggiare questi 40 anni ringraziando soprattutto il presidente della Cooperativa di Borgo, Gerard Frei, e la coordinatrice Tengye Bauer.

Un gruppo di vecchie case in sasso che ormai il bosco aveva avvolto, un angolo montano inospitale a pochi minuti da Viganella. Sino al 1982 quando un gruppo di persone straniere hanno deciso che dovesse diventare un angolo tibetano nella valle meno turistica dell’Ossola.

Una «Dorfgemeinschaft», vale a dire una comunità di villaggio d’ispirazione buddista che si è rimboccata la maniche ed ha ‘occupato’ e ricostruito  questo villaggio, rimettendo in piede casa su casa, una dopo l’altra. C’è voluto tempo perché anche la comunità di Viganella accettasse questa presenza, ma ormai da anni l’integrazione è diventata realtà. Un villaggio dove vivere la montagna in pace, con i tempi scanditi da un ritmo non frenetico e dove ‘’la mente si riposa’’. Ma un villaggio vivo di cui ne sono esempio alcune costruzioni come la casa dei ritiri,  dei seminari e il centro di Dharma “Karma Decen Yangste Ling”.

Così, sabato, le comunità di Borgomezzavalle, rappresentata dal sindaco Bellotti, e quella di Bordo hanno festeggiato i 40 anni in quell’angolo a 750 metri di altitudine, circondato dal bosco di tigli, castagni e querce, dove scorre la vita di questa comunità ormai parte integrante di Borgomezzavalle e della Valle Antrona.

Renato Balducci

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