Ossola - 23 settembre 2022, 11:00

Vogogna, presentato l'intervento di restauro del giardino verticale di Villa Biraghi

Il sindaco Stefanetta: “Si tratta di un importante progetto di valorizzazione ambientale che culminerà con il recupero della Rocca”

Vogogna, presentato l'intervento di restauro del giardino verticale di Villa Biraghi

Un intervento dal duplice significato, quello del restauro del giardino storico verticale di Villa Biraghi, a Vogogna che mira infatti a recuperare i vecchi terrazzamenti per un  loro riutilizzo nelle coltivazioni e, nel contempo, a promuovere l’area a livello turistico. Il progetto di recupero è stato presentato mercoledì pomeriggio al Castello di Vogogna in occasione della Giornata Europea della Cooperazione (che si celebra appunto il 21 settembre).

L'iniziativa è stata scelta quale "intervento emblematico" nel quadro del progetto Interreg Italia-Svizzera InTerraced- Strategie integrate e reti per la conservazione e la valorizzazione del Paesaggio terrazzato transfrontaliero che coinvolge un territorio di 261 chilometri con 71 Comuni tra Lombardia, Piemonte Valle d’Aosta e il Cantone dei Grigioni (CH) per un totale di 198.703 abitanti.

“Il Giardino, che si sviluppa lungo il pendio su cui sorge il Castello, con terrazzamenti collegati da scale e percorsi che si inerpicano lungo falesie di roccia affioranti è stato nei secoli un elemento di pregio sia per Villa Biraghi che per il borgo di Vogogna. Si tratta di un importante progetto di valorizzazione ambientale che culminerà con il recupero della Rocca” ha dichiarato il sindaco di Vogogna, Marco Stefanetta

Dopo il saluto istituzionale della Provincia del Vco, rappresentata da Rino Porini, grande soddisfazione è stata espressa da Luigi Spadone, neopresidente del Parco Nazionale Val Grande: “Interraced-net è un progetto sinergico tra 9 partner (2 svizzeri e 7 italiani tra cui l’Ente Parco e l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola) per dare dignità ai terrazzamenti creati da generazioni di alpigiani che vivevano in montagna garantendone la vita. Un paesaggio terrazzato in ordine è, infatti, una tutela contro frane e dissesti idrogeologici, così come il recupero di un giardino caratterizzato da muretti a secco diventa un’operazione  di estrema importanza dal punto di vista architettonico, culturale, ma anche per la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, valori cari alla Carta Costituzionale”.


Ad introdurre i lavori, Cristina Movalli,  responsabile del Servizio di promozione e conservazione della natura del Parco Nazionale Val Grande, che riguardo alla piantumazione ha detto: “L’intenzione è di mettere a dimora le piante storiche già qui a dimora ma anche alcune essenze della Val Grande. Il progetto di restauro del giardino verticale di Villa Biraghi rappresenta uno degli ultimi interventi previsti da Interraced-net, che iniziato nel 2019 si concluderà a fine anno”.


Grazie a un finanziamento di 156.210 euro sono state svolte azioni di sviluppo, pianificazione e valorizzazione, anche in chiave turistica, del paesaggio terrazzato. Tra le attività svolte: coordinamento, comunicazione, analisi a livello settoriale e integrato, elaborazione di una Carta del paesaggio terrazzato transfrontaliero, interventi e lavori dimostrativi (come il restauro del giardino di Villa Biraghi), creazione di una rete di luoghi e di dieci itinerari su aree tematiche come paesaggi terrazzati, arte e fede, architettura rurale, ecc. (con altrettante escursioni guidate gratuite), laboratori didattici per circa 200 studenti incentrati sull’importanza dei terrazzamenti con esercitazioni pratiche. In programma: un concorso di geocoaching tra i punti d’interesse dei paesaggi terrazzati dei partner di Interraced-net, due corsi di formazione,  teorico e pratico organizzati dalle Aree protette dell’Ossola, un documentario e un convegno conclusivo in programma il 10 e 11 novembre.


Ha quindi preso la parola Paolo Volorio, presidente Associazione ACOI Associazione Culturale Ossola Inferiore, che è ha spiegato dettagliatamente il progetto di recupero del giardino con  l’architetto Enrico Marforio che si è soffermato nella spiegazione dell’spetto progettuale di recupero e valorizzazione dell’orto botanico. Partendo dalle poche fotografie disponibili e dallo stato di abbandono dell’area, unita allo spoglio di quasi tutti gli elementi architettonici quali colonnati, balaustre ed altro il professionista con l’architetto Daniele Moro ha elaborato un piano che prevede la ricostruzione dei muretti a secco secondo tecniche tradizionali e con l’impiego di maestranze locali, oltre alla ricomposizione dei percorsi per renderli fruibili e all’inserimento di elementi che si rifanno a quelli preesistenti.


Il recupero riguarderà anche l’aspetto della vegetazione del giardino, come ha illustrato Gioacchino Minafò, dottore agronomo. La mancanza di terra e, parzialmente, di acqua, oltre ai numerosi terrazzamenti, hanno imposto la scelta di piante resistenti e adatte anche alle basse temperature. Grazie al ritrovamento di un dettagliato elenco, sarà possibile mettere a dimora essenze vegetali un tempo già presenti nel giardino (come la Lobelia, la Jucca, rododendri ed altre piante diffuse a inizio secolo sul lago Maggiore).

Marco De Ambrosis

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU