Il caro energia mette a rischio tutta la filiera produttiva che ruota attorno al settore turistico ricettivo. A lanciare l’sos sono la Lavanderia Milanese, quale azienda di settore, Federalberghi e Unione Industriale Vco. “Siamo passati da 51.800 a 400 mila euro di bollette”, avverte Luca Gnecco a nome della proprietà della Lavanderia MIlanese. “I costi dell’energia sono passati in pochi mesi da 40 euro a megawatt ora ad oltre 200, ultimamente sono scesi a 140 ma il futuro preoccupa”, sottolinea Davide Sala (Unione Industriale Vco).
“Il settore turistico ricettivo – dichiara Anna Maria Di Sessa (Federalberghi Novara –Vco) - si stava orientando verso la destagionalizzazione. E gli alberghi di montagna sono preoccupati in vista di una stagione invernale che già deve fare i conti coi cambiamenti climatici”. “Come Unione industriale – commenta il vicepresidente, Rino Porini – siamo a fianco dei nostri associati in questa difficile congiuntura”.
La Lavanderia milanese è stata scelta come azienda simbolo, in quanto lavora per alberghi e ristoranti, “Fino ad ora – spiega Gnecco – siamo riusciti a reggere, consumando 5 mila metri cubi in meno nonostante l’aumento delle bollette. Ma non so quanto potrà durare”.
“Stiamo studiando il modo migliore di affrontare il problema – informa Di Sessa -, il 26 ottobre all’hotel La Palma organizzeremo un convegno: Dalle criticità alle soluzioni, opportunità e nuove frontiere”.