Lo Pan Ner è la festa del pane che unisce le Alpi: un insieme di sapori, colori, profumi, angoli e paesi da riscoprire, in un territorio vario e ricco di forni, di mulini, di tradizioni, alla riscoperta delle antiche semine di segale e dei variopinti modi di fare il pane.
Undici i paesi che quest’anno hanno acceso i forni e allestito i propri paesi con passione, amore e tanta dedizione: un percorso attorno al pane, alle mille ricette per realizzare il crescenzin, (non c’è un paese che lo faccia uguale ad un altro) alle arti della panificazione, passate dalle nonne ai nipoti, ai segreti tramandati per realizzare il pane perfetto, che durasse il più possibile, in questi forni un tempo sostentamento per ogni comunità.
Sabato è stato acceso per la prima volta nei giorni de Lo Pan Ner, il vecchio forno di Rencio a Crodo, con la presenza di Germano Meneghello, noto panificatore ossolano, che ha illustrato le arti del buon pane nero.
Sempre sabato Vogogna e Colloro hanno realizzato un programma molto ricco fra un corso di panificazione a Genestredo insieme alla Cooperativa La Vaina, visite guidate attraverso i forni storici di Colloro e una sagra ospitata all’ex asilo, con piatti della cucina locale e tanta partecipazione. Due i forni accesi e altri 4 visitati.
La prima edizione de Lo Pan Ner in Valgrande è stata possibile anche grazie alla collaborazione con il progetto Comuniterràe, che da qualche mese ha attivo un tavolo tematico dal nome “Via del Pane” che ha l'obiettivo di censire i forni presenti nei 10 Comuni del progetto e, passo a passo, creare una cultura diffusa della panificazione, ravvivare le feste del pane locali, recuperare i forni attivi. Lo Pan Ner ha rappresentato, in questo senso, un vero e proprio esperimento sul territorio.
In Valle Anzasca, presenti Macugnaga e Calasca Castiglione con i loro forni storici, con grande partecipazione e apprezzamento. A Macugnaga si è potuto gustare anche la zuppa di magro con cipolle formaggio con tre infornate di pane e laboratori per i bambini; a Calasca Castiglione una passeggiata lungo la via del pane in un clima accogliente e familiare reso possibile dai frazionisti, che con entusiasmo hanno allestito gli spazi e riacceso i forni comunitari di Villasco e Pecciola, alla riscoperta dei mulini e di antichi borghi e forni.
In Valle Antrona, sabato 15 ottobre sono iniziate le prime visite “sperimentali” alla Miniera del Taglione, promosse dal progetto Interreg MINERALP nell’ambito dell’iniziativa Lo Pan Ner.
Domenica, la manifestazione ha visto una visita guidata attraverso i forni, i mulini e i torchi di Progno e Zonca, con partenza da Montescheno e arrivo del gruppo guidato dalle guide dei Parchi a Viganella, dove i partecipanti sono stati accolti dal pranzo preparato dall’Associazione Fondiaria Terraviva, con piatti a base di farina di segale, patate, zafferano, idromele e canapa, il tutto coltivato sui terrazzamenti di Viganella, Cheggio e Varchignoli nell’ambito del progetto SOCIAAALP, co-finanziato da Fondazione Cariplo. Riscontro molto positivo, come oramai da tradizione.
Domenica la festa del pane è proseguita a Formazza (che insieme a Crodo e Valgrande partecipa per la prima volta); i campi di segale seminati a Formazza hanno dato vita ai primi pani insieme alle tagliatelle e biscotti alla segale e gnocchi di patate insieme alla vendita delle antiche Patate di Formazza.
A Montecrestese, otto i forni accesi, delle frazioni di Borella, Giosio, Altoggio, Naviledo, Lomese, Roledo, Alteno, Portano; un percorso da fare a piedi, in bici o con la navetta.
Molta partecipazione su tutte le frazioni coinvolte con, in ogni luogo, la possibilità di gustare pani differenti, pizze, torte e anche il gelato alla segale e la possibilità di scoprire ogni angolo con escursioni guidate. E’ stato inoltre possibile ammirare la realizzazione della grappa nello storico alambicco e la produzione di formaggio nell’antica latteria.
A Vagna e Vallesone, profumo di pane: successo l’esperienza di teatro itinerante che ha portato i visitatori da Vagna ad Asparedo, fino a Vallesone per visitare torchi, forno e mostre, accompagnati dal CAI. Il pomeriggio è stato allietato dai canti del coro femminile Gaudium che ha cantato in anteprima “Il Pane” con le parole di Gianni Rodari e le musiche di Delfina Morellini.
Scalda il cuore e gli animi la festa del pane nero: unisce persone, territori e comunità in un gesto antico, semplice e sincero che ci invita a ricordare il passato e l’importanza del cibo fatto con fatica e dei valori del “non sprecare e del riusare”, la forza della condivisione e dell’unità anche in tempi difficili e poveri: ci si univa e c’era sempre un posto e un pezzo di pane per chi aveva bisogno.
“Quest’anno abbiamo superato il traguardo dei 10 comuni partecipanti – conferma Daniele Piazza, direttore delle Aree Protette dell’Ossola, Ente promotore dell’iniziativa – e abbiamo voluto inserire l’iniziativa de Lo Pan Ner nell’ambito dei progetti Interreg Italia Svizzera in cui siamo coinvolti come partner: Mineralp e Interraced. In particolare, il secondo progetto è dedicato al paesaggio terrazzato transfrontaliero e la stessa iniziativa de Lo Pan Ner è arrivata in Ossola, nel 2017, proprio grazie ai terrazzamenti della Valle Antrona. Vorrei ringraziare anche Fondazione Cariplo, che sostiene l’iniziativa attraverso i diversi progetti che si sono succeduti, sin dalla prima edizione. È un bellissimo percorso che coinvolge non solo i visitatori, bensì le comunità locali che partecipano in diversi luoghi. La manifestazione sta crescendo – tante le persone che hanno partecipato nelle diverse località e ottimo il riscontro sia del “pubblico” partecipante che delle comunità organizzatrici - e nei prossimi anni ci auguriamo di ricevere ulteriori adesioni, anche se lo forzo organizzativo, che coordiniamo come Aree Protette, cresce di anno in anno. È una grande soddisfazione, per noi!”