Domodossola - 26 ottobre 2022, 19:20

Esproprio contestato, la vicenda torna in Corte d'Appello

La decisione della Cassazione su una vicenda che si trascina da qualche decennio e che 'attraversato' diverse amministrazioni comunali

Esproprio contestato, la vicenda torna in Corte d'Appello

Il Comune di Domodossola resisterà  in giudizio in Corte d’Appello di Torino sull’annosa questione del risarcimento per gli espropri  che erano stati previsti, tantissimi anni fa, per realizzare la tangenziale Dalla Chiesa, strada che non era stata completata ma che si era interrotta all’intersecazione con via Scapaccino.

Il comune domese ha dunque nominato un avvocato per l’ennesima udienza dopo che La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso contro la sentenza 2113/2015 della stessa Corte d’Appello di Torino. La Cassazione, con la sentenza pubblicata a maggio,  ha rinviato il tutto all’esame di un’altra sezione della Corte di Appello.

La causa nasce dalla richiesta di un cittadino domese  di  ottenere un risarcimento per gli espropri mai eseguiti su un suo terreno, procedimento amministrativo che gli avrebbe  causato un danno  non potendo più vendere il terreno. Una storia lunga decenni che ha attraversato diverse amministrazioni comunali e che ora l’attuale giunta Pizzi si trova a fronteggiare.

Tutto nasce quando nel 2014 il comune domese aveva reiterato il vincolo precedente di esproprio di un terreno privato, liquidando ai proprietari 10.600 euro. Nel 2015, però, la Corte di Appello aveva stabilito, accogliendo le richieste del cittadino domese, che il comune dovesse risarcirlo per una cifra pari a 93.500 euro.

Ora la Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Comune di Domodossola,  ha provveduto a cassare la sentenza con cui la Corte d’Appello di Torino aveva accolto l’istanza risarcitoria, condannando il Comune di Domodossola al pagamento di un indennizzo per quel  vincolo espropriativo su terreno,  pari 93.500 euro, oltre gli interessi, nonché la rifusione delle spese legali liquidate in 8 mila euro, oltre spese generali .

Un contenzioso che, dicevamo, si trascina  da decenni per un’area edificabile di 1787 metri quadrati che il privato s’era impegnato a cedere a scopi edificabili. Area che le varie sentenze definiscono ‘’sfruttabile poiché inserita in un contesto edificatorio attraverso la cessione in cambio di immobili da locare’’.

 

Renato Balducci

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