Attualità - 27 ottobre 2022, 08:00

Il generale Di Stasio ha incontrato i 344 comandanti delle stazioni dei carabinieri di Piemonte e Valle d'Aosta

E' avvenuto al Castello Reale di Moncalieri: "Voi siete la forza dell’Arma sul territorio"

Il generale Di Stasio ha incontrato i 344 comandanti delle stazioni dei carabinieri di Piemonte e Valle d'Aosta

Il comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” ha incontrato 344 Comandanti di Stazione del Piemonte e Valle d’Aosta di queste meravigliose Regioni amministrative, ai quali hanno prioritariamente rivolto il loro indirizzo di saluto il Procuratore Generale di Torino, dott. Francesco Saluzzo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.  

La storia della Stazione Carabinieri nasce proprio qui a Torino nel 1814 con l’istituzione di 113 comandi distribuiti tra il Piemonte e la Liguria. Oggi come allora, la Stazione è stata da sempre non solo la casa del Carabiniere, ma anche l’espressione della capillarità e della prossimità dell’Arma, quale presidio di legalità per le nostre comunità, contribuendo alla loro crescita, a continua difesa del cittadino. 

Cardine di questa missione è il Comandante di Stazione. Ed oggi il Generale Antonio Di Stasio, comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” ha voluto fortemente incontrare nella splendida cornice del Castello di Moncalieri tutti i 344 comandanti di Stazione.  Il Generale Di Stasio ha espresso il proprio apprezzamento per l'impegno profuso nello svolgimento della quotidiana attività istituzionale per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, sottolineando la straordinaria importanza delle attività di prossimità, di vicinanza e di rassicurazione sociale svolte dai Carabinieri: "Voi siete la forza dell’Arma dei Carabinieri sul territorio. Sono onorato di essere il vostro comandante" 

I comandanti di Stazione sono uomini in divisa e alamari che accettano e fronteggiano ogni giorno le sfide derivate dalla fedeltà al loro “giuramento”, quale continuo esempio di sensibilità, onestà, professionalità e buonsenso, soprattutto nel sapere affrontare le richieste delle persone, spingendosi persino a diventare un “amico”, un “confidente” o una “spalla su cui piangere e trovare conforto”, come spesso è capitato in questi duri anni colpiti dalla pandemia.   

Proprio la qualità di migliaia di comandati di Stazione, capaci di coniugare rispetto delle leggi, obbedienza e discrezione, ma soprattutto umanità, ha permesso di rendere popolare l’immagine del maresciallo, diventando una personalità apprezzata dai cittadini e dalle Amministrazioni centrali e periferiche, dimostrandosi, altresì, sostegno importante per l’autorità giudiziaria e per quella di pubblica sicurezza. 

Semplicemente esempio di grande professionalità, generosità e umanità che fin dal lontano 1864 ha indotto l’opinione collettiva a definire l’Arma come la “Benemerita” per antonomasia, sentimento che ha spinto i comuni d’Italia a contribuire alla realizzazione del monumento ai Carabinieri proprio qui a Torino, nel 1933. 

Così oggi come allora, nonostante l’aggiornamento delle tecnologie e degli strumenti operativi, le Stazioni sono l’espressione e il simbolo dell’autentica vicinanza dello Stato alle comunità, garantendo ordine e legalità, cooperando alla costruzione di quel senso di serenità che concorre a perseverare la coesione sociale e promuovere lo sviluppo civile, accompagnando la vita quotidiana degli italiani, a garanzia dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione.

Redazione Torino

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