"Un episodio eccessivamente ingigantito da qualche giornale anche con locandine e pezzi in prima pagina, ma nettamente ridimensionato, anche dalle immagini in possesso del Fomarco''. Così dicono a Pieve Vergonte. Ma nonostante questo, il Fomarco Don Bosco Pievese non sta con le mani in mano e stabilirà un decalogo di comportamento per tutti (allenatori, dirigenti, genitori, giocatori). Un codice etico che se sarà violato porterà a decisioni drastiche, come anche la rinuncia a giocare la partita successiva, pur sapendo le penalizzazioni che andrebbe incontro società e squadra.
Compatti nel decidere questo tutti coloro che fanno parte della società di calcio Fomarco Don Bosco. C’erano dirigenti, allenatori, genitori (in buon numero), il sindaco del paese Maria Grazia Medali e il delegato provinciale della Federazione Gioco Calcio, Benedetto Madea, alla riunione di ieri sera.
Incontro che la società ha voluto organizzare a Pieve Vergonte per parlare dell’episodio della partita Fomarco-Varallo, campionato Under 17, nel corso della quale un genitore di casa avrebbe colpito al volto un giocatore avversario. Fatto denunciato ai media dalla società ospite. Ma di fatto sempre ridimensionato dal Fomarco che ha anche le immagini di quanto realmente avvenuto. Foto e filmati che non ha ritenuto di divulgare, per correttezza.
‘’Fa anche fede il rapporto arbitrale nel quale non c’è stato alcuno provvedimento serio. Il Fomarco ha ricevuto solo 40 euro di multa per il comportamento di alcuni spettatori. Nessun provvedimento dell’arbitro, che dalla foto si vede a due metri da dov’è avvenuto il fatto denunciato, né provvedimenti disciplinari sono stati presi verso il giocatore ospite che dopo aver provocato per tutta la partita, aver quasi scavalcato la rete di recinzione per uscire dal campo, non è stato neppure espulso’’ dicono dirigenti e genitori in coro.
A Pieve Vergonte si sentano tranquilli, parlano di di una ‘’manata data alla rete di recinzione da parte di un genitore, colpo che poi inevitabilmente ha raggiunto al volto del giocatore che era aggrappato alla rete’’.
Ma hanno comunque deciso di non lasciare passare sotto silenzio quanto accaduto e si sono ritrovati lunedì sera per decidere che, d’ora in poi, se ci fossero comportamenti inadeguati ed inopportuni, verrebbero prese decisioni anche a scapito della stessa società e della squadra coinvolta.
Nessuno vuole lasciare fuori i genitori dal campo, ma il presidente Maurizio Perna e il dirigente Mauro Pirazzi hanno proposto semmai l'assunzione di decisioni drastiche: magari rinunciando alla partita successiva se fosse necessario. Sapendo di venir penalizzati.
‘'Da quando sono qui, non sono mai successi fatti gravi – dice il presidente Perna - . Spiace per quegli articoli che hanno accomunato il nome del Fomarco a fatti di violenza che non ci sono stati. Abbiamo 130 ragazzi tesserati, frutto del lavoro di questi anni e quanto successo ci ha fato riflettere e spinto a cercare soluzioni per capire come comportarsi in campo e fuori in caso di necessità. Nel pieno rispetto di arbitri e avversari, ma anche del proprio allenatore’’. Il presidente ha anche ricordato che proprio questa quadra giovanile ha vinto il premio Fair Play lo scorso anno.
Diversi genitori hanno ribadito che occorre evitare certi episodi, ma che tutto, quella domenica, ‘’è partito da un brutto fallo a gioco fermo, delle provocazioni e dal quel giocatore che voleva anche saltare la rete e da chi ha giustificato episodi ingiustificabili in quel frangente. E’ vero anche che gli avversari hanno denunciato il fatto con poca obiettività. Lavoreremo comunque tutti per evitare che risucceda’’.
Benedetto Madea, responsabile Figc in provincia, ha voluto sottolineare l’impegno suo e della Federazione. ‘’E’ positivo che ne parliate – ha rimarcato - , credo sia la prima volta che una società si prende la responsabilità di analizzare certi episodi. Troviamo tutti assieme una soluzione per risolvere i problemi. La Federazione fa molto sotto l’aspetto educativo. Ha cercato di introdurre il calcio nelle scuola anche se troviamo difficoltà da parte di dirigenti scolastici. In alcune parti d’Italia, ad esempio, si sta introducendo la possibilità che i giocatori possano fare anche l’arbitro in un altro campionato, soluzione mette i ragazzi nella condizione di trovarsi anche dall’altra parte, con addosso la giacchetta del direttore di gara’’.