Sette minuti. È questo il tempo che moltissime case di riposo di Torino e provincia impongono agli Oss al mattino per rifare un letto e aiutare un anziano nella sua igiene intima e quotidiana. Un tetto impossibile da rispettare, come denunciano gli operatori sanitari che questa mattina si sono radunati in piazza Castello - su impulso della Cub - per criticare le scelte della giunta Cirio sulle Rsa
Primo mese gratis in Rsa
"Nelle ultime settimane - spiega Alessandro Zanetti della Cub - è stata adottata una delibera di Giunta che promuove l'ingresso degli anziani nelle casa di riposo, stabilendo che il primo mese lo paga Regione. Abbiamo delle perplessità sul favorire il fatto che la gente vada in Rsa, considerando che di fatto sono tutte private". I costi a carico dei piemontesi si annunciano elevati, considerando che per trenta giorni una retta media si aggira sui 2.500/3.000 euro: il minimo è sui 1.500/1.700, ma per strutture in Crocetta si arriva a pagare anche 4mila euro.
"Emergenza scaricata sulla casa di riposo"
Pochi giorni fa poi Cirio e Icardi hanno annunciato "che stanno preparando provvedimento per far sì che chi esce dal pronto soccorso non passi dai reparti di lungo degenza ospedalieri, ma vada in una Rsa". Un modo per alleggerire i nosocomi, stressati dalla mancanza di posti letto e personale, ma che di fatto ribalta il problema sulle Residenze Socio Assistenziali. "Cirio e Icardi stanno scaricando l'emergenza sulle case di riposo, dove il personale vive già esperienza estrema e non ci sono le condizioni per assistere pazienti in post acuzie" denunciano gli operatori, che preferiscono l'anonimato per paura di ritorsioni.
12 ore di lavoro
Uomini e donne che quotidianamente si trovano ad affrontare le difficoltà più disparate, oltre a carichi di lavoro insostenibili. Si va dai lavandini rotti alla mancanza di cose basilari come le posate per dare da mangiare agli ospiti, fino a 12 ore di ininterrotte di assistenza. "Noi ci ritroviamo a lavorare - spiega Fabrizio (nome di fantasia), delegato sindacale Cub presso l'Rsa Calvino di Orbassano - con doppi turni, dalle 6 alle 19.30. Ci sono operatori che fanno il pomeriggio, smontano alle 21/ 22 e vengono chiamati alle 6 del mattino successivo". "Ci sono colleghi - prosegue Fabrizio - costretti a lavorare 9, 10, ma anche 13 giorni consecutivi senza riposo: chi ci rimette sono gli ospiti".
2 oss per 20 pazienti
La legge regionale prevede due 2 Oss ogni 20 ospiti: questo avviene anche in caso di anziani "difficili", ad esempio con l'Alzheimer. "Ci sono strutture - aggiunge Zanetti - dove si sale a 30 persone. Se parlassimo della situazione infermieristica sarebbe peggio: molti arrivano dall'estero e non parlano italiano. Di notte è previsto un infermiere su 180 pazienti".