L’evoluzione della pandemia ad oggi risulta imprevedibile, il Paese dunque deve prepararsi anche alle eventualità peggiori. Questo è il messaggio che arriva dalla circolare del ministero della Salute intitolata “Interventi in atto per la gestione della circolazione del SarsCoV2 nella stagione invernale 2022-23“. Nel documento del Ministero le raccomandazioni sulle misure che sarà necessario portare avanti per prevenire una possibile ondata e l’ipotesi di alcuni cambiamenti che potrebbero esserci in caso di un peggioramento della situazione epidemiologica. Il ministro Schillaci parla dell’importanza dell’attuale rete di sorveglianza diffusa sul territorio nazionale, “fondamentale per orientare le misure di controllo volte a mitigare l’impatto delle nuove varianti. Un elemento chiave anche in questa fase della pandemia da Covid-19”.
Mascherine, smart working e assembramenti
Per adesso non si parla di lockdown o chiusure, misure che avevano paralizzato il mondo nel 2020, quando il virus, proveniente dalla Cina si era diffuso rapidamente costringendo i governi a prendere misure drastiche per evitare la circolazione dei contagi.
Le misure previste sono l'obbligo di mascherina al chiuso, lo smart working e la riduzione degli assembramenti, oltre alla intensificazione delle quarte dosi di vaccino e una dose aggiuntive per le categorie a rischio.
“L’utilizzo di mascherine è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori e nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave”. “Nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”. Misure che hanno accompagnato gran parte dell’emergenza sanitaria e che ora la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero, guidata dal prof. Gianni Rezza, non esclude di poter considerare di nuovo.
Ospedali
Per l'inverno, è “indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino e, se necessario, rafforzino lo stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di SarsCoV2”. Il Ministero della Salute raccomanda la verifica dei posti letto in ricovero e terapia intensiva; l'approvvigionamento di dispositivi, farmaci, vaccini; la disponibilità di personale sanitario formato che “possa supportare reparti e servizi territoriali nel caso di un aumento dei casi tale da superare l'attuale capacità dei sistemi assistenziali”.
Vaccinazioni
Per quello che riguarda i vaccini, il ministero comunica che “nella stagione invernale 2022-2023, l’obiettivo della campagna vaccinale sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione”. Prioritario sarà colmare le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati. “La somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster), è raccomandata per le seguenti categorie, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 gg) dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test positivo): persone di 60 anni e più, persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, operatori e ospiti dei presidi residenziali per anziani, operatori sanitari, donne in gravidanza”. Mentre per gli over 80, per gli ospiti di strutture residenziali per anziani, per over 60 con fragilità è raccomandata un’ulteriore dose di vaccino bivalente a condizione che abbiano già ricevuto una seconda dose di vaccino monovalente e una volta trascorsi almeno 120 giorni o dall’iniezione o dall’ultima infezione da Sars.Cov.2.