- 27 febbraio 2023, 10:42

Donne e mercato del lavoro: stenta ancora l’occupazione femminile

Donne e mercato del lavoro: stenta ancora l’occupazione femminile

Nel momento in cui si vanno ad analizzare i dati relativi all'occupazione in Italia e nelle singole regioni, è evidente che ancora stenta l'occupazione femminile. Sono davvero molte le ragioni per cui ancora oggi le donne lavorano meno rispetto ai loro colleghi maschili, senza poi andare a parlare del problema della disparità salariale.

I dati sull'occupazione femminile in Italia e in Europa

Secondo quando rilevato negli ultimi tempi il tasso di occupazione femminile resta sempre inferiore a quello maschile del 15%. Sebbene negli ultimi tempi il divario si sia lievemente ridotto, meno della metà della popolazione attiva di sesso femminile effettivamente lavora.

È un dato sicuramente preoccupante nel momento in cui lo si confronta con la media europea dove il tasso di occupazione femminile si attesta intorno al 63% mentre l’Italia ha un valore inferiore addirittura di 14 punti percentuali. Tuttavia, fanno ancora di più pensare i dati dell'occupazione femminile in paesi del nord come Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia dove l'occupazione femminile raggiunge il 70% equiparabili quindi a quelli della popolazione maschile. Invece, in Italia i dati sono preoccupanti poiché il tasso di inattività femminile si alza anno dopo anno e risulta molto superiore rispetto alla media dell'area euro.

Perché le donne faticano a trovare lavoro

I problemi sul mercato del lavoro per le donne sono parecchi per problemi quali il carico della cura dei figli e della casa che costringono a richiedere maggiore flessibilità ai datori di lavoro i quale non hanno alcuna convenienza ad assumere un dipendente su cui non si può contare e che richiede continuamente permessi per via delle malattie dei bambini piccoli e non solo.

Le ragioni culturali della differenza di occupazione

Culturalmente c'è il pregiudizio che gli uomini siano più forti e affidabili al lavoro rispetto alle donne. Sebbene i profili professionali siano pressoché equiparabili, si preferisce assumere un uomo invece che una donna perché si ha la sensazione che dia sicuramente meno problemi nel corso del tempo. Grazie ai dati Piemonte recensioni sui datori di lavoro è possibile sapere chi non fa distinzioni di genere tra i candidati per coprire una posizione.

Si tratta di una falsa credenza poiché è evidente che anche una dipendente donna risulta affidabile e ben organizzata al pari dei suoi colleghi uomini. Anzi, alcuni sostengono che le donne siano più abili nel multitasking, capacità che naturalmente le aziende dovrebbero sfruttare a loro vantaggio.

Un congedo equiparato per madri e padri

Per fortuna, qualcosa si sta muovendo. Al giorno d'oggi in diversi stanno chiedendo a gran voce l'aumento del periodo di congedo del padre obbligatorio proprio per condividere il peso della cura dei figli piccoli appena nati. Infatti, per molti sembra insensato la grande disparità tra il congedo obbligatorio per le madri che ammonta a ben cinque mesi mentre quello dei padri è stato aumentato a 10 giorni dopo che era di una sola settimana.

Per alcuni potrebbe sembrare una cosa che non ha nulla a che fare con il lavoro ma se sono previsti tempi di congedo uguali per maschi e femmine, un datore di lavoro non ha motivo di discriminare le donne per colpa di un eventuale gravidanza che le terrebbe lontane dal posto di lavoro.

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