‘’Il Consiglio Comunale di Crevoladossola ha ritenuto di imprimere un'accelerata alla attività di estrazione dell'ambita risorsa che pare diventato il marmo Palissandro. Lo ha fatto approvando un sostanziale assenso alla richiesta di variante urbanistica che il nuovo progetto di ampliamento dell'area di cava contempla’’. Lo scrive Italia Nostra Vco che ricorda come sarà ora la Provincia ‘’a condurre il processo di valutazione di impatto che la procedura prevede e concludere quanto già è stato deciso in sede municipale’’.
Si parla della cava Lorgino, per la quale il consiglio comunale – in pratica la maggioranza consiliare – ha detto sì all’ampliamento del sito estrattivo di Crevoladossola.
‘’Il problema, quello della incidenza ambientale dell'attività che anche le parole dello stesso sindaco non hanno potuto nascondere – rimarca Italia Nostra - si è tradotto nell'accoglimento di una proposta che, se così si concluderà, vedrà un raddoppio, nell'arco di un solo decennio, dell'area di espansione del sito di cava, così come sino ad oggi si è storicamente configurato. Quindi un passo avanti sostanziale, una molto probabile ulteriore forte accelerazione del processo estrattivo, un'accresciuta incidenza delle attività sul territorio, una penalizzazione crescente della qualità paesaggistico ambientale di quell'area posta all'imbocco della valle del Diveria, la scrittura di un destino senza speranza per il nucleo abitato di Villa Dell'Oro e di un futuro penalizzante per gli altri nuclei abitativi posti intorno al sito, la perdita di un' identità culturale che un paesaggio " forte" come quello del tratto terminale della Diveria’’.
L’associazione ambientalista si dice perplessa sulla mediazione in atto.
‘’Se il risultato portato in approvazione è l'esito di una mediazione – rimarca - c'é da stupirsi e anche un po' da preoccuparsi circa le affermate capacità negoziali. I contenuti del documento sono debolissimi e fortemente carenti sotto il profilo della verifica della sua coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale. Quello che, invece, il sindaco ha dichiarato in merito alla valenza sull'economia locale dell'attività estrattiva, è assolutamente vero e condivisibile. Ma qui sta il punto. Più cresce l'azienda, più diventa insostituibile, più diventa esigente nel consumare territorio, paesaggio, identità sedimentate, qualità del vivere, in altre parole ambiente. Più cresce, più consuma, più consuma, più produce ricchezza e benessere da un lato e perdita di qualità ambientale dall'altro lato, ma la spirale va contenuta, decelerata, ricondotta ad una compatibilità sostenibile, lentamente ricondotta ad una decrescita sostenibile, coniugando i due poli contrapposti in una mediazione difficile, ma non impossibile. Questo sarebbe stato un risultato, o almeno l'inizio di un risultato, almeno tendenziale, ma invece gli indicatori vanno tutti in direzione opposta. E allora dove sta l'equilibrio trovato ? Da nessuna parte’’.