Lo ha preso in braccio e portato al binario dove doveva prendere il treno.
L’agente della Polizia ferroviaria di Domodossola non ci ha pensato due volte: ha sollevato il bambino, è sceso lungo le scale e poi risalito verso il binario dove lo attendeva il treno. Alcune decine di metri con in braccio un ragazzino di 40 chili.
E’ vero che è un dovere della polizia aiutare le persone, ma non è che la polizia ferroviaria debba fare da assistente sociale in una stazione, quella di Domodossola, che pare ferma al ‘900. Priva di scivoli (basta vedere la stazione di Briga in Svizzera che ne è dotata a iosa) e priva anche di un ascensore (al momento guasto da mesi) che permettano alle persone con difficoltà motorie di raggiungere almeno il 2° e 3° binario dove fermano i treni internazionali. Senza parlare di chi dovrebbe invece raggiungere gli altri binari.
Già nelle scorse settimane s’erano levate le lamentele per il guasto all’ascensore che costringe decine di persone con difficoltà a fare le scale a rischio e pericolo loro. Ieri, un anziano è caduto inciampando proprio su queste scale anche ripide. E sempre ieri l’episodio del bambino portato in braccio da un poliziotto.
Cosa deve succedere perché qualcuno si ricordi che questa è una stazione internazionale? Certo non se lo ricordano le Ferrovie che sembrano sorde ad ogni lamentela e che non hanno mai dotato di scivoli o ascensori una stazione dove transitano moltissime persone.