Attualità - 25 settembre 2023, 18:14

Per i frontalieri in arrivo tabelloni luminosi per informare sullo stato della Centovalli

Oggi il gruppo whatsapp "Frontalieri Vigezzo", gestito dal sindaco di Re, aiuta chi ogni giorno si reca in Svizzera per lavoro

Per i frontalieri in arrivo tabelloni luminosi per informare sullo stato della Centovalli

Dopo la ripartura a tempo di recordo della strada Centovalli in territorio svizzero, chiusa per una giornata a causa di una frana, riparte una nuova settimana lavorativa per i frontalieri che quotidianamente percorrono dall'Ossola la Centovalli e la Cannobina per raggiungere il posto di lavoro.

Un tragitto di nemmeno 60 km da Domodossola, ma che si snoda su strade di montagna con tutte le conseguenze del caso. Lavori di messa in sicurezza, chiusure a fasce orarie, sensi unici alternati regolati dai semafori e purtroppo ogni tanto, soprattutto in conseguenza a forti piogge, chiusure impreviste dovute a frane o cadute di massi sulla carreggiata.

Una vita non facile, per via di questi continui imprevisti, ma facilitata dall'organizzazione che si sono dati gli stessi frontalieri che, grazie all'iniziativa del sindaco di Re Massimo Patritti, lavoratore in Svizzera lui stesso, riescono a ricevere in tempo reale le notizie riguardanti la viabilità.

 

(Massimo Patritti)

Tutti gli aggiornamenti infatti corrono su whatsapp, grazie al gruppo "Frontalieri Vigezzo" di cui il sindaco è uno degli amministratori: "La collaborazione sia con le autorità elvetiche che con le ditte che eseguono i lavori è massima - afferma Patritti - e veniamo informati in tempo reale su problemi alla viabilità, sulle chiusure della strada o anche sulle aperture per sospensione dei lavori. Questo ci permette di avvisare i membri del gruppo whatsapp che possono così decidere se rientrare tramite la Cannobina o la via del lago, o eventualmente imboccare la Centovalli che pensavano chiusa".

I lavoratori possono dunque contare su un sistema d'informazione efficace, ma queste notizie non raggiungono ovviamente coloro che percorrono la Centovalli per altri motivi. "Moltissimi Svizzeri utilizzano la Centovalli per viaggiare dal Canton Ticino al Canton Vallese - spiega il sindaco di Re - senza considerare i turisti che la percorrono quotidianamente".

Proprio con l'obiettivo di informare tutti gli utenti, nelle prossime settimane poco prima del confine, grazie alla collaborazione con l'Unione Montana, sarà posizionato un tabellone luminoso che sarà aggiornato in tempo reale su eventuali problemi di viabilità. Il sistema si interfaccerà con le informazioni inviate tramite il gruppo Whatsapp. "Anche la Svizzera ha garantito la propria collaborazione in questo senso e ha garantito che saranno posizionati altri tabelloni informativi a Intragna e in altri punti strategici della Centovalli. Questo permetterà a tutti gli automobilisti di non percorrere inutilmente lunghi tratti di Centovalli e di conseguenza di evitare disagi".

La Centovalli è da anni un cantiere aperto, con interventi di messa in sicurezza e di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, cui si aggiungono gli imprevisti dovuti a eventi naturali.

"E' un disagio che dobbiamo accettare
- commenta Massimo Patritti - le forti piogge dell'altro giorno hanno trasformato la strada in un fiume, e il versante è franato. Purtroppo non ci si può fare nulla. La fortuna è stata che l'evento sia avvenuto in Svizzera e quindi sia stato risolto in tempi brevissimi, perché purtroppo sappiamo che i tempi italiani sono molto più lunghi, anche per via della burocrazia.
Ancora per un mese circa la strada sarà aperta a fasce orarie, ma entro fine 2024 sarà pronto il progetto esecutivo per gli interventi da 100 milioni di €uro sulla sede stradale da Re a Ribellasca, che partiranno nei mesi succssivi. Ci attendono altri mesi di chiusure e di lavori, ma sono indispensabili per garantire la sicurezza degli automobilisti e di chiunque si trovi a passare su questa strada".

I frontalieri a questi disagi sono abituati: "La strada per quanto rischiosa è comunque messa in sicurezza e le ditte lavorano quotidianamente per permettere di prevenire disastri come quello dell'altro giorno - dice ad esempio Alessia che ogni giorno da Domodossola si reca a Losone -  le frane sono avvenute solo dopo la dogana, nella parte svizzera, mentre la strada in Vigezzo è intatta, questo significa che gli interventi di manutenzione sono stati efficaci. C’è però da dire che chiudere completamente una statale crea disagi perché noi frontalieri siamo costretti a passare per strade secondarie allungando il tempo di percorrenza casa/lavoro e ritorno. Ogni giorno non abbiamo la certezza che la strada sia effettivamente chiusa oppure aperta. Anche la pioggia condiziona i lavori e ci ritroviamo tutto il giorno nell'attesa di sapere se al ritorno la strada sarà aperta oppure se dovremo percorrere la Cannobina, allungando di molto i tempi di percorrenza. Così è impossibile organizzare la giornata e i propri impegni, non sapendo mai a che ora si arriva a casa e nella costante attesa di sapere cosa succederà con questi lavori interminabili".

La sua collega Ramona, dopo aver anche visto le immagini della frana dice: "Ovviamente quando piove abbiamo tanta paura. Apprezzabile la tempestività con cui è stato effettuato lo sgombero e la pulizia della strada. Resta comunque il fatto che è una strada a rischio. La messa in sicurezza della parte italiana ha giocato un ruolo importante l'altra mattina. Ci lamentiamo spesso del fatto che la strada sia chiusa per lavori, ma non ci rendiamo effettivamente conto di quanto essi siano importanti sino a quando non succedono episodi come quello di venerdì scorso".

Miria Sanzone

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