Una giornata di tristezza e sconforto a Riale di Formazza. Le ricerche di Matteo e Marilena, i due giovani novaresi travolti domenica pomeriggio da una frana sul sentiero dei Sabbioni, hanno dato risultati parziali, solo un corpo é stato recuperato .
Dall’alto coi droni e dal basso con i cani da ricerca si sono individuate tracce dei due giovani sepolti da migliaia e migliaia di metri cubi di sassi. Una frana imprevedibile, scivolata a valle lungo un costone che raramente aveva dato problemi. Un ex dipendente dell’Enel e in passato membro del Soccorso alpino ci confessa: ‘’Sono passato centinaia di volte, mai un problema su quel tracciato’’.
La fatalità vive con la montagna, che come dice il geologo Fulvio Epifani paga ‘’la forza di gravita’’. In questo caso con l’aggravante del maltempo dei giorni scorsi, che avrebbe causato la frana con l’aiuto del freddo notturno e del caldo diurno.
A Formazza oggi c’era un esercito di soccorritori: Finanza, Soccorso civile, vigili del fuoco, carabinieri, cani da ricerca e due elicotteri a far la spola da Riale alla zona della frana. Coordinati dal responsbaile provinciale Matteo Gasparini e dal vice presidente regionale, l'ossolano Maurizio Tori, si muovono gli uomini e le donne del Soccorso alpino; le loro radioline ‘gracchiano’ e portano notizie a spizzichi nella speranza di trovare i corpi.
Sul ciglio della strada di Riale i famigliari dei due ragazzi, arrivati a Formazza tra lo sconforto e il profondo, incolmabile dolore. Persone mute, chiuse nella loro riservatezza che non sanno renderci conto di come questo angolo bellissimo di alta Formazza si sia trasformato nella disgrazia che ha portato via i loro ragazzi. Con loro stanno i carabinieri di Premia, cui spetta il difficile compito di ragguagliarli su quanto avviene.
Stamani ‘lavorare’ sulla frana è stato impossibile. Troppi pericoli su quel versante. Occorre attendere il via del geologo che ‘leggera’ il terreno scandagliato dagli strumenti tecnici, capaci di dire se la frana è ancora un pericolo, ma anche di dire il perché di quella tragedia. ‘’Domani potrò dire se si può intervenire'’ afferma Epifani.
Sul posto anche il colonnello della Finanza Antonello Reni che ha fattto un sopralluogo in elicottero sulla frana, poi si é confrontato con i tecnici, ha parlato con gli amministratori formazzini: il sindaco Bruna Papa e il suo vice Gianpaolo Pennati.
Lassù, resta il corpo di Matteo, mentre quello di Marilena è stato recuperato intorno alle 17, sotto una frana non annunciata e imprevedibile. Due amanti della montagna, due giovani nel pieno della vita che qui avevano cercato una domenica di svago e relax salendo ai Sabbioni. La montagna che amavano li ha traditi.
La montagna è anche questo, i sentieri sono spesso a rischio. Vero che la montagna è pericolosa. Ma le parole del formazzino risuonano ancora: ‘’Mai un problema su quel sentiero’’.