Nonostante l’allarme terrorismo, al momento, Berna non prevede controlli più severi per gli ingressi al confine con l’Italia. Lo ha detto la ministra di giustizia e polizia svizzera, Elisabeth Baume-Schneider. Ma il suo intervento ha sollevato critiche.
"Alla frontiera italiana i controlli sono stati intensificati. Ma affermare che l'intero confine è sorvegliato e che nessun clandestino entrerà più sarebbe pura retorica. Molti confini svizzeri sono situati in regioni economiche molto importanti, come ad esempio quella basilese o il Ticino, dove entrano moltissimi veicoli ogni giorno. I controlli supplementari che abbiamo deciso sono sufficienti, sono la misura giusta da prendere di fronte alla situazione attuale" ha detto Elisabeth Baume-Schneider, responsabile dell'Ufficio delle dogane e della sicurezza delle frontiere che per ora ha escluso di seguire quanto fatto negli ultimi giorni da, tra gli altri, Germania e Italia.
''Un tema, quello della migrazione, che è di fatto uno dei principali della campagna in vista delle elezioni federali in programma questo fine settimana. A giugno la consigliera federale era stata biasimata da alcuni membri del Consiglio degli Stati per essersi dimostrata troppo passiva nei confronti di Roma. Dal dicembre 2022 l'Italia non accoglie più persone richiedenti l'asilo che, secondo l'accordo di Dublino, rientrerebbero nella sua sfera di competenza'' scrive Swissinfo.
Intanto i dati dicono che negli ultimi mesi il numero di persone che entrano illegalmente in Svizzera è aumentato, in particolare a sud delle Alpi. Solo in settembre sono stati registrati 7.120 soggiorni illegali, 1.300 in più rispetto ad agosto.
Anche da parte italiana, ai posti di confine tra Verbano e Canton Ticino e tra l'Ossola e il Vallese i controlli al momento restano nella normalità.