‘’L’allargamento del Paco Val Grande non rientra nelle mie visioni, io non lo avrei voluto anche perché secondo me il territorio urbano dovrebbe restare fuori dal parco. La decisione è presa e la rispetto ma che senso hanno certe zone all’interno del parco? Una decisione che non credo porterà più fondi all’ente che avrà invece più territorio e quindi più spese’’.
Chi parla è Pier Bianchi, in passato amministratore pubblico, ma fondatore dell’azienda Stalla Portea di Anzola d’Ossola, che gestisce con la moglie e i figli.
‘’Un’azienda nata 45 anni fa – rimarca – e che si è sviluppata grazie alla grande volontà di tutti noi, della mia famiglia e delle persone che hanno lavorato e lavorano qui da noi’’.
Tornando al parco però Bianchi dice: ‘’Secondo me c’erano altre priorità prima dell’ampliamento. Occorreva risolvere il nodo della scarsità di dipendenti e quello della mancanza di un corpo di guardie del parco, che altri enti simili invece hanno. Guardie che servirebbero per avere un maggio controllo del territorio perché i Forestali non bastano con i numeri del personale della stazione del parco e con le attuali regole d’ingaggio’’.
Stalla Portea, dicevamo, è realtà che nel Vco opera su 200 ettari di territorio, dando lavoro a 12-13 persone; alleva 500 animali, 200 dei quali adatti alla mungitura. Un’azienda importante nel settore agricolo che oggi si trova a far fronte a problemi che in passato non esistevano. Il più grave è l’alta presenza di cinghiali che distruggono i terreni e penalizzano l’azienda.
‘’Un problema a cui oggi si fa fronte con i cacciatori che nei territori del parco sono però accompagnati dalla Forestale – spiega -. Il Parco ha fatto un piano di contenimento che però non è ancora partito perché occorreva l’accordo con la Provincia e sul quale credo stiano ancora lavorando. Ma la presenza di troppi animali selvatici è un problema anche perché ora diversi nostri terreni saranno parte del Parco’’.
Per Stalla Portea i cinghiali sono un pesante costo. ‘’Oggi i danni mi vengono risarciti dal Comprensorio Caccia Vco 3, facendo un’opera che altri enti non fanno – spiega Bianchi - . Per darvi un quadro della situazione noi abbiamo avuto nel solo 2022 ben 87 mila euro di danni: me ne sono stati risarciti un terzo. Solo i cinghiali alla nostra azienda hanno causato in questi ultimi anni 120 mila euro di danni. Ma il guaio è anche sta crescendo anche il problema cervi, che si aggiungerà a quello dei cinghiali. E allora la situazione diverrà ancor più preoccupante’’.