Attualità - 27 dicembre 2023, 10:00

Confartigianato: "Il decreto Energia bis penalizza le piccole e medie imprese"

Secondo i rappresentanti della confederazione, "contiene un apprezzabile e condivisibile impegno a sostenere le fonti rinnovabili, ma l'approccio è sbilanciato"

Confartigianato: "Il decreto Energia bis penalizza le piccole e medie imprese"

Il Dl Energia bis contiene un apprezzabile e condivisibile impegno a sostenere le fonti rinnovabili come soluzione per combattere il cambiamento climatico e per sottrarsi alla dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali di importazione. Tuttavia, permane un approccio sbilanciato che privilegia le grandi imprese energivore e penalizza le Pmi. Questo il giudizio espresso il 19 dicembre, in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera, dai rappresentanti di Confartigianato e Cna sulla conversione in legge del Dl 181/2023.

In particolare, Confartigianato e Cna considerano iniqua l’attribuzione agli oneri generali di sistema pagati in bolletta dalle piccole imprese e dalle famiglie dei costi per sostenere la produzione di energia rinnovabile delle grandi imprese energivore e la loro agevolazione. In questo modo – sottolineano – nel 2024 si rischia un impatto di 970 milioni di euro a carico delle Pmi e di 650 milioni per i clienti domestici.

Secondo le due Confederazioni, la transizione energetica è un obiettivo di tutto il Paese e va perseguito secondo regole di proporzionalità nella partecipazione della collettività ai costi e agli investimenti richiesti dalle politiche pubbliche.

Inoltre, per quanto riguarda l’istituzione di un fondo per i programmi di decarbonizzazione delle regioni, il cui finanziamento viene posto a carico dei titolari di impianti rinnovabili di potenza superiore ai 20 kW, le Confederazioni chiedono una modifica per salvaguardare i piccoli impianti in coerenza con quanto previsto dal Pnrr a sostegno della diffusione dell’autoproduzione tra le piccole imprese.

Comunicato Stampa

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