Attualità - 26 gennaio 2024, 15:00

Cordoglio per la scomparsa di suor Rosita Bionda, missionaria e testimone dell'eccidio nazifascista

Nata a Premosello, a 8 anni ha vissuto la tragedia del 29 agosto 1944 e si è rifugiata in Svizzera; dal 1988 al 2012 è stata missionaria in Brasile

Cordoglio per la scomparsa di suor Rosita Bionda, missionaria e testimone dell'eccidio nazifascista

Cordoglio per la morte, all'età di 89 anni, di suor Rosita Bionda. Originaria di Premosello-Chiovenda, testimone all'età di otto anni della tragedia nazifascista del 29 agosto, faceva parte delle suore missiorarie dell'Immacolata Regina della Pace ed è stata missionaria in Brasile dal 1988 al 2012.  

“Per tutta la comunità di Premosello-Chiovenda – dice il presidente dell'Anpi di Premosello Adriano Luciano - è stata e sarà un prezioso esempio di altruismo verso il prossimo. A soli 8 anni, con la sua famiglia, visse la tragedia dell'eccidio nazifascista del 29 agosto 1944, che provocò morte e distruzione. La stessa casa di Rosita fu data alle fiamme subendo danni ingenti”.

Meno di due mesi dopo, con il fratello Italo e la cugina Anna Maria Bionda, fu portata in Svizzera tramite la Croce Rossa Internazionale con l'aiuto delle forze partigiane che avevano liberato tutta la val d'Ossola per 40 giorni dai nazifasciti. “Fecero parte – spiega il presidente - di quell'esodo di massa che vide scappare oltre confine circa 20.000 persone di cui 2500 erano bambini dai 4 ai 13 anni”.

La sua testimonianza è stata raccolta da Maria Letizia Panighetti e Ferruccio Sbaffi nel film documentario "Un Giorno di Agosto", mentre la partenza per la Svizzera e il periodo da ottobre 1944 al mese di giugno 1945 è descritto nel suo racconto nel libro “Il paese del pane bianco” di Paolo Bologna.

“Possiamo pensare dal racconto stesso di Suor Rosita – aggiunge Adriano Luciano - che anche questo aiuto ricevuto dalla famiglia svizzera abbia sicuramente contribuito a quella che poi è stata la sua vita, aiutare il prossimo e nel suo caso proprio bambini dei paesi poveri come suora missionaria. Esempi come quello di Rosita speriamo possano servire a capire l'importanza di parole come altruismo e ospitalità”.

“Suor Rosita è stata sempre molto amata dai premosellesi – racconta la cugina Franca Guerrino – ricordo che non si faceva in tempo ad affiggere i manifesti per le raccolte fondi per qualche necessità delle missioni in Brasile che subito i premosellesi facevano le loro offerte”.

I funerali di suor Rosita si sono svolti a Mortara, dove ha sede l'istituto religioso delle Suore Missionarie dell'Immacolata Regina della Pace, nella basilica di San Lorenzo, il 24 gennaio.

Mary Borri

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