Attualità - 01 febbraio 2024, 19:20

Morti sul lavoro, il Vco in zona rossa: è tra le province meno sicure d'Italia

L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering registra un’incidenza infortunistica superiore al 125% della media nazionale

Morti sul lavoro, il Vco in zona rossa: è tra le province meno sicure d'Italia

“Con 1.041 vittime sul lavoro si chiude il bilancio 2023 delle morti sul lavoro nel nostro Paese. E così, a noi che da quasi 15 anni ci occupiamo di monitorare l’emergenza in Italia, passata l’onda dell’emergenza Covid, non resta che assistere ad un implacabile e terribile déjà vu”. Sono parole di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, che traccia un bilancio della situazione della sicurezza sul lavoro in Italia. “Non ci sono parole per commentare una situazione che non accenna a cambiare nonostante il maggior rilievo dato a questi drammi da istituzioni e media ma, anzi, stando ai dati, nel 2023 gli infortuni in occasione di lavoro sono aumentati del +1,1% rispetto al 2022. E ciò significa che i lavoratori nella loro quotidianità lavorativa non sono abbastanza tutelati. Si assiste, per contro, ad una significativa diminuzione degli infortuni mortali in itinere rispetto al 2022 (-19,3%), probabilmente conseguenza del maggior ricorso al lavoro in smartworking avvenuto in questi anni post pandemia. Un risultato confortante, certamente, ma che non si identifica con un miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori nella nostra penisola. Per questo non possiamo fare altro che constatare il perdurare di un’emergenza che, alla stregua di una piaga infetta, non accenna a rimarginarsi”.

“Anche a fine 2023 – aggiunge Rossato - rimane alta la preoccupazione per i lavoratori stranieri: una categoria che si conferma soggetta ad un rischio infortunistico molto più elevato, con un’incidenza infortunistica ben superiore alla media nazionale, in ragione spesso di una non adeguata formazione sulla sicurezza. La formazione, infatti, rimane sempre uno dei principali fattori per ridurre gli infortuni, ma evidentemente dobbiamo riuscire ad incidere in modo molto più efficace anche sui lavoratori stranieri, superando le frequenti difficoltà legate alla comprensione della nostra lingua e ad un background culturale molto diverso dal nostro”.

Il Piemonte in zona gialla

Per quanto riguarda la regione Piemonte, il 2023 si è concluso nella cosiddetta “zona gialla”, ovvero tra quelle regioni con un rischio di infortunio compreso tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale. In generale, le regioni a maggior rischio di infortunio mortale, in zona rossa a fine del 2023 con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale sono: Abruzzo, Umbria, Basilicata, Puglia, Molise, Campania e Calabria. In zona arancione: Sicilia ed Emilia Romagna. In zona gialla: Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Veneto, Sardegna, Lombardia, Liguria e Trentino Alto Adige. Le regioni più sicure, in zona bianca, sono: Lazio, Toscana e Valle d’Aosta.

Dati preoccupanti per il Vco

Analizzando i dati di ogni provincia piemontese, emerge un dato preoccupante: il Verbano-Cusio-Ossola è in piena zona rossa (dunque con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale), e si posiziona al 15esimo posto in Italia per indice di incidenza, ovvero il numero di incidenti mortali per milione di occupati: il Vco conta 4 casi totali di morti sul lavoro, con un indice di incidenza pari a 61,8.

Redazione

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