È stato votato ieri sera all'unanimità un ordine del giorno, proposto dal sindaco di Domodossola Lucio Pizzi contro l'imposizione da parte del governo della tassa sulla salute ai “vecchi” lavoratori frontalieri. Alla discussione non hanno partecipato i due consiglieri del Pd Claudio Miceli ed Ettore Ventrella, mentre Maria Elena Gandolfi della Lega era assente giustificata.
Prima di abbandonare i loro posti, i due consiglieri hanno motivato la loro scelta spiegando che a loro avviso già era stato prodotto sul tema un documento della Provincia e quindi il comune avrebbe potuto adottare quello. Pizzi ha replicato: “Lo stesso comune di Verbania, che è a guida Pd, non ha adottato l'ordine del giorno così come formulato dalla Provincia, ma ha fatto un emendamento al documento. Il nostro l'ordine del giorno è più completo ed incisivo. Il documento è stato inviato ai comuni ossolani, i quali saranno liberi di votare il nostro quello della provincia o fare loro emendamenti”.
Il voto favorevole all'ordine del giorno del sindaco di Domodossola è arrivato, oltre che dalla maggioranza, dal consigliere di minoranza di Fratelli d'Italia Angelo Tandurella. “L'ordine del giorno – si legge nel documento - esprime un giudizio fortemente negativo sull’imposizione da parte del Governo Meloni, di un ulteriore tassazione al lavoro dei frontalieri, già organicamente fatto oggetto di regolamentazione sovranazionale in materia fiscale. Chiede al Governo Meloni di abolire urgentemente la “tassa sulla salute” dei “vecchi” lavoratori frontalieri, in quanto ritenuta iniqua e penalizzante per il nostro territorio a specificità montana. Chiede inoltre al Governo Meloni, in funzione dell’assoluta necessità di tutelare il mercato del lavoro delle zone frontaliere e salvaguardare conseguentemente l’economia delle zone montane, di convocare al più presto il tavolo interministeriale Italo - Svizzero al fine di assicurare: che venga evitata ogni ulteriore penalizzazione fiscale nei confronti dei lavoratori frontalieri; che venga rivista la normativa fiscale, diminuendone il peso impositivo per i “nuovi” lavoratori frontalieri così da equipararli ai “vecchi” lavoratori frontalieri. che venga rivista la normativa fiscale, garantendo i ristorni dei lavoratori frontalieri ai Comuni anche dopo il 2033”.
Il documento chiede inoltre che vengano garantiti i ristorni dei lavoratori frontalieri anche dopo il 2033.
L’ordine del giorno sarà inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e a tutti gli organi competenti e interessati. Pizzi ha evidenziato che, con l'ordine del giorno, l'amministrazione intende inviare un segnale politico. Il sindaco ha ricordato l'importanza dei frontalieri per la città e le opere pubbliche che sono state realizzate con l'utilizzo dei ristorni dei frontalieri.
Il consigliere di Fratelli l'Italia Angelo Tandurella, nel suo intervento contrario all'imposizione, ha avanzato alcune proposte per accrescere l'attrattività del mercato del lavoro italiano e ha ricordato che il contributo sulla salute a carico dei vecchi frontalieri è stato introdotto per finanziare misure tese ad attrarre e mantenere con più facilità il personale medico e infermieristico negli ospedali di confine. Secondo Tandurella, occorre abbassare il cuneo fiscale per evitare il rischio di un possibile spopolamento dell'Ossola, con i lavoratori frontalieri che smettono di essere tali e decidano di andare a vivere in Svizzera.