Sembra quasi la battaglia in corso sul livello del Lago Maggiore. Con i comuni rivieraschi piemontesi (guidati da Verbania) che lamentano danni per il turismo con il lago troppo alto e il Consorzio del Ticino e l’Autorità di bacino del fiume Po che regolano il livello in base alle esigenze di agricoltori e industrie della Pianura Padana.
La stessa polemica scoppia in Svizzera, sulla quantità di acqua che scorre nel Rodano, il grande fiume che nasce nel Canton Vallese e lo taglia in due. Prima di arrivare a Ginevra e poi in territorio francese.
Il Rodano ha una diga che permette di controllare il livello dell’acqua del lago di Ginevra. Scrive Il Post: ‘’Per ragioni storiche a decidere quanta acqua passa in corrispondenza di questo sbarramento sono tre cantoni svizzeri. Attualmente la Francia può chiedere loro di far passare un po’ di acqua in più, ma non ha modo di imporre le proprie esigenze in caso di necessità. Finora tutte le richieste sono state soddisfatte, ma in previsione di future siccità e possibili variazioni nella portata del Rodano per il cambiamento climatico, il governo francese vorrebbe che ci fosse un accordo formale con il paese vicino che garantisse un flusso minimo’’.
Ma la diga all’uscita dal lago di Ginevra è ‘’governata’’ da tre cantoni svizzeri (Ginevra, Vaud e Vallese) che decidono sulla quantità d’acqua da trattenere nel lago. Questo senza coinvolgere la Francia. Che ora chiede più acqua visti i periodo di siccità ma anche per garantire il raffreddamento dei reattori della centrale nucleare del Bugey.
Una ‘’vertenza internazionale’’ che vede trattare l’Ufficio federale dell’ambiente e per la Francia il ministero degli Esteri.