Non suonano più la chitarra e la fisarmonica di Ernesto. Le note si sono spente venerdì, quando Ernesto Grossetti, 84 anni, ha salutato tutti e se n’è andato.
Ernesto era una delle figure caratteristiche di questa città, che lui amava. Come lo dimostra la sua vita passata tra gli affetti della moglie Rosemma e dei figli Ermes e Alfio e la sorella Maria.
Ernesto Grossetti ha dato molto. L’impegno in amministrazione a Villa, Anni Ottanta, dov’era stato assessore nella prima giunta Zaretti e poi consigliere. Lui,uomo di sinistra fiero della sua fede. Tutto d’un pezzo, mai incline ai compromessi e leale con tutti. Un amministratore d’altri tempi, che ha lasciato una traccia con la sua personalità altruista e di compagnia.
Immancabile la sua presenza alle celebrazioni per l'Insurrezione popolare e al 25 Aprile.
Era Ernesto a vivacizzare le feste di paese e quelle di montagna con le sue canzoni, intonate con sua chitarra e la fisarmonica che si portava ovunque, anche nell’amata Aulamia, sopra Montescheno dove spesso saliva con la famiglia. Una baita che era ''aperta al mondo'' perché chiunque vi transitasse davantio non poteva non essere invitato ad entrare almeno per un caffè.
Villadossola sentirà la sua mancanza.
L'ultimo saluto domani, lunedì, alle ore 14,30, nella piazzetta del Boschetto, frazione dove abitava.