Si è conclusa a Poschiavo (Cantone dei Grigioni) la 52esima riunione della Cipais, Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere, tenutasi nei giorni 24 e 25 ottobre.
La Commissione si occupa della protezione e della gestione sostenibile delle acque che attraversano il confine tra Italia e Svizzera, con particolare attenzione al lago Maggiore, al lago di Lugano e ai corsi d'acqua che interessano la regione Piemonte, la regione Lombardia ed i cantoni Ticino, Grigioni e Vallese.
Durante l'incontro sono stati approvati i rapporti di ricerca e i pannelli di controllo 2023. La commissione ha inoltre deliberato il nuovo programma delle ricerche per il periodo 2025-2027, che prevede ulteriori studi sullo stato di salute delle acque e sui rischi ambientali collegati.
“Al centro delle attività della Cipais vi sono problematiche rilevanti come la qualità delle acque, la presenza di sostanze pericolose, le specie invasive, la fioritura algale e il risanamento degli ambienti litorali. Tali tematiche rivestono un'importanza cruciale non solo per la tutela dell'ambiente naturale, ma anche per le comunità locali e il turismo, poiché laghi e fiumi rappresentano fonti essenziali di risorse idriche, pesca e attività ricreative - commenta il sottosegretario Alberto Preioni, intervenuto come rappresentante della regione Piemonte -. Un aspetto fondamentale delle attività della Cipais è la collaborazione tra esperti tecnici e scientifici di entrambi i Paesi, che forniscono dati aggiornati per l’elaborazione delle strategie di tutela ambientale. La qualità delle acque di balneazione, il mantenimento di habitat sani per i pesci e l’attenzione ai laghi e ai fiumi, temi cruciali per l’equilibrio ambientale ed economico delle aree coinvolte”.
La riunione di Poschiavo è stata anche un'importante occasione per la presentazione dei risultati delle ricerche promosse dalla Cipais sui grandi laghi Ceresio (lago di Lugano) e Verbano, studi che mirano a valorizzare le risorse idriche e a migliorare la sostenibilità ecologica delle regioni di confine. Particolare attenzione è stata rivolta alla qualità delle acque e al recupero delle rive dei laghi.
La regione Piemonte continua a mantenere alta l’attenzione verso la tutela ambientale con il lago Maggiore tra i corpi idrici più monitorati per il controllo dell'inquinamento. È molto positivo il coordinamento tematico e l’analisi approfondita sull’indagine dei due laghi e delle acque comuni, oltre alla proposta di coordinazione, emersa durante i lavori, dell’applicazione dei valori limite in modo uniforme per entrambi gli Stati, oltre all’allineamento delle metodiche applicate.
“Attraverso queste ricerche che sono un modello a livello mondiale di come si studino i laghi profondi, possiamo comprenderne meglio l’impatto e attuare strategie efficaci per garantire la qualità e la sicurezza delle risorse idriche anche per l’allerta precoce di specie invasive, per proteggere l’ambiente e la salute delle future generazioni”, conclude Preioni.