È stata celebrata sabato nella chiesa Collegiata la festa della Cella, che ricorda l'arrivo di Antonio Rosmini al Sacro Monte Calvario di Domodossola nel 1828, la messa è stata presieduta da monsignor Antonio Staglianò presidente della Pontificia Accademia di Teologia, vescovo emerito di Noto e concelebrata dal rettore del Sacro Monte Calvario don Gianni Picenardi , da don Vito Nardin da don Faustoi Gobber , dal parroco di Domodossola don Vincenzo Barone e da don Alessandro Mafffioli.
L'inizio della messa è stato preceduto da un breve intervento del rettore del Sacro Monte Calvario don Gianni Picenardi. ”Celebriamo l'arrivo a Domodossola del Beato Rosmini il 20 febbraio 1828, quell'anno mercoledì delle ceneri. Rosmini – ha detto don Picenardi - ha dato a questa terra quasi totalmente il dono di se stesso, arrivò il 19 febbraio da Milano a Domodossola e il 20 salì al Sacro Monte Calvario per capire cosa Dio volesse da lui. In quella Quaresima lo Spirito Santo gli fece il dono di dare alla Chiesa una famiglia religiosa prima maschile: l' istituto della Carità” e a poca distanza di tempo quella femminile: le suore Rosminiane della Provvidenza e contemporaneamente aprì la porta a qualsiasi cristiano laico, religioso, vescovo perchè all'interno della Chiesa portasse il dono di una vita rinnovata fondata sulla Carità. Insieme celebriamo con gioia questo dono di Dio alla chiesa e al nostro territorio del Beato Antonio Rosmini”.
Monsignor Staglianò è nato a Isola Capo Rizzuto dove da anni opera una comunità Rosminiana. Per il prelato si è trattato di un ritorno era stato a Domodossola nello scorso novembre ospite per un incontro promosso dalla Fondazione Ruminelli per la rassegna “La ricerca del limite. Ragione e Libertà”. Alla funzione erano presenti suore, ascritti rosminiani provenienti, oltre che da Domodossola, anche da Stresa, da Milano. Nei primi banchi da un lato della chiesa il sindaco Lucio Pizzi, esponenti delle. forze dell’ordine, rappresentanti del Consorzio volontario per il restauro delle Cappelle il gruppo folk “Le Primule di Calice” dall'altro lato le suore Rosminiane della Parovidenza e gli ascritti Rosminiani.
Da Monsignor Staglianò nella sua omelia un invito ad ascoltare attentamente le letture del vangelo e della messa poi proprio in riferimento al vangelo del giorno a cogliere l'insegnamento delle Beatitudini evangeliche e quindi ad essere aperti all'accoglienza dei migranti e a prendersi cura dei poveri, degli anziani e dei più deboli. Prima della messa monsignor Staglianò ha tenuto all'auditorium del Collegio Rosmini una conferenza sul Beato Antonio Rosmini.