In molti ieri sera all'auditorium del Collegio Rosmini hanno assistito alla proiezione dello sceneggiato “In cammino con Antonio Rosmini” presentato in occasione della Festa della Cella, che ricorda l'arrivo del beato Antonio Rosmini a Domodossola nel 1828.
“L’idea è nata dal mio incontro con padre Eduino Menestrina – ha detto il regista Herman Zadra - È stato lui a farmi conoscere più a fondo questo grande pensatore, un gigante nella storia dell’umanità che necessita di essere ricordato e conosciuto. Per esempio, pochi sanno che l’articolo 2 della Costituzione è stato preso da uno dei suoi testi di filosofia del diritto. Fare un film con i crismi tradizionali era troppo costoso. Abbiamo trovato – ha spiegato il regista - una via alternativa. La cosa straordinaria è stata l'opera della Provvidenza, in molti hanno creduto a questo progetto. L'intento era quello di far scoprire la saggezza e il grande cuore di Rosmini, un personaggio, di cui mi sono innamorato, dall’attualità straordinaria”.
Lo sceneggiato è a metà tra un vero e proprio film e un documentario, con battute e parti recitate alternate ad altre narrate da una voce fuori campo. Alcune riprese dello sceneggiato sono state girate anche a Domodossola al Sacro Monte Calvario. Il cast di attori ha visto in scena Gianluca Danieli, Martino Casarotto, Martina Scrinzi, Nicola Marchiori, Fabio Testi. Nello sceneggiato hanno preso parte anche padre Vito Nardin nel ruolo del sacerdote che ha battezzato Antonio Rosmini, il compianto don Michele Botto Steglia nella parte del segretario di Rosmini, alcuni ossolani tra cui il vicepresidente dell'associazione Amici di Rosmini Alessandro Prina che ha interpretato don Bosco, il presidente della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario Adriano Alberti Giani, che ha vestito i panni di un sacerdote, l'attore Matteo Minetti che ha interpretato il sindaco di Domodossola.
Ha coordinato la presentazione della serata il vicepresidente dell'associazione Amici di Rosmini Alessandro Prina. Sono poi intervenuti il rettore del Sacro Monte don Gianni Picenardi e il regista Herman Zadra. In prima fila il parroco di Domodossola don Vincenzo Barone, padre Vito Nardin, rappresentanti delle associazioni legate ad Antonio Rosmini e suore rosminiane. Tra il pubblico anche alcuni attori.
Presentando lo sceneggiato, terminato da poco e proiettato per la prima volta a Rovereto a gennaio, il vicepresidente dell'associazione Amici di Rosmini Alessandro Prina ha rimarcato: “Antonio Rosmini, i suoi successori e le suore hanno accompagnato la vita della nostra terra, attraverso tante opere nelle parrocchie e attraverso la gestione di asili e di scuole. Il collegio e l'istituto della Carità rappresentano le due realtà più significative di questa carità intellettuale”.
Lo sceneggiato narra in maniera inedita la vita e le vicende del Beato Antonio Rosmini, filosofo e teologo nato nel 1797 a Rovereto e morto nel 1855 a Stresa. La sceneggiatura è stata ispirata a quella scritta da suor Maria Michela Riva per la realizzazione del fumetto “Il Mio Rosmini”, con gli opportuni adattamenti.
Per integrare dialoghi e testi, il regista Herman Zadra e la casa di produzione H&P Projects si sono avvalsi della collaborazione dei padri rosminiani, del centro internazionale di studi rosminiani di Stresa, della casa natale “Antonio Rosmini”, delle associazioni Conventus di Rovereto e “Amici di Rosmini” di Domodossola e di altri studiosi.
Le riprese sono state effettuate a Rovereto a Domodossola al Sacro Monte Calvario, Roma, Chioggia, Innsbruck, Trento, Verona, Padova e Milano, presso il Centro Studi Manzoniani. Il desiderio è quello di doppiare il film in inglese: per questo è stata avviata dai padri rosminiani una sottoscrizione per sostenere i costi necessari all'opera di doppiaggio.