Una marcia silenziosa, con le fiaccole in mano e un messaggio chiaro: fermare la corsa al riarmo. È questo lo spirito della manifestazione “Contro il riarmo e per la pace” che si terrà sabato 3 maggio a Domodossola, con ritrovo alle 20 in Piazza Repubblica dell'Ossola. La partenza della fiaccolata è prevista per le 21, lungo le strade del centro cittadino. L’iniziativa si svolgerà anche in caso di maltempo.
L’evento è promosso da “Ferma il Riarmo Comitato Ossola”, un gruppo di cittadini uniti dall’intento comune di opporsi alla militarizzazione e promuovere un’idea di pace condivisa, al di là delle appartenenze politiche. Giovanna Malacrida, una delle portavoce, spiega: "Questa manifestazione è nata in modo spontaneo, senza il sostegno di partiti o sigle associative. Vogliamo solo far sentire la voce di chi crede in un futuro senza armi".
L'invito rivolto alla cittadinanza è quello di partecipare portando con sé la bandiera della pace, evitando qualsiasi simbolo partitico. Barbara Ricchi, anch’essa parte del comitato, sottolinea: "Siamo una trentina di persone, provenienti da ambiti culturali, sociali e religiosi differenti. La nostra è una mobilitazione trasversale, costruita dal basso".
Numerosi enti e associazioni hanno già dato la propria adesione, tra cui l’Anpi del Vco, la Parrocchia di Villadossola e quella di Antrona. Don Massimo Bottarel ha ricordato l’insegnamento di Papa Francesco: "Il mondo sta scivolando verso lo scontro, ma la via indicata dal Papa è quella della fratellanza universale. È il momento di ascoltarla davvero".
Anche Patrizio Caretti, del comitato “Stop Riarmo Vco”, ha espresso la propria posizione: "Le scelte politiche che spingono all’aumento delle spese militari e all’invio di armi sono in netto contrasto con i reali bisogni delle persone".
A chiudere gli interventi è stato Franco Chiodi, presidente dell’Anpi Vco: "È nostro dovere impedire che la spirale di violenza continui a produrre morte e distruzione. La pace non è utopia, è responsabilità".
La serata sarà accompagnata da momenti musicali e riflessioni, in un clima che vuole unire e non dividere. Una fiaccolata, insomma, per affermare che esiste ancora chi sceglie il dialogo al posto delle armi.