Economia - 12 maggio 2025, 07:30

In Piemonte una nuova assunzione artigiana su cinque è straniera

Confartigianato: “Servono formazione, integrazione e un cambio culturale sul valore del lavoro”

In Piemonte una nuova assunzione artigiana su cinque è straniera

Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane con la maggiore incidenza di lavoratori stranieri in ingresso. Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior (Unioncamere-Ministero del Lavoro), diffusi da Confartigianato, sono 76.660 le assunzioni complessive previste nella regione. Di queste, 7.160 riguarderanno il comparto artigiano, pari al 17,8% del totale delle nuove assunzioni nel settore.

Un dato che fotografa una realtà ormai strutturale per il mondo dell’artigianato, in particolare nei comparti delle costruzioni, della manifattura e dei servizi.

“Il problema è culturale – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte –. Ci stiamo trasformando in una società che demanda il 'fare' ad altri, come se la piena realizzazione potesse arrivare solo dietro una scrivania o inseguendo illusioni glamour. I piemontesi e gli italiani devono riscoprire il valore della manualità, del lavoro fisico, del saper fare. Non è un caso che don Bosco fosse delle nostre parti”.

Felici sottolinea la necessità di un cambio di paradigma, a partire dall’educazione:

“Occorre riconnettere i giovani – e soprattutto i loro genitori – con l’idea che il lavoro ha un’etica fondante per la vita. L’artigianato italiano, per stare al passo con l’innovazione, la transizione ecologica e il ricambio generazionale, ha bisogno di manodopera formata, stabile e valorizzata. Non basta sostituire chi esce dal mondo del lavoro: serve accompagnare una nuova fase di sviluppo”.

Per Confartigianato, è urgente una politica del lavoro orientata ai bisogni concreti delle imprese, capace di investire in formazione professionalizzante e percorsi di integrazione qualificata.

a.f.

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