Regione - 23 maggio 2025, 07:30

Coldiretti Piemonte: “Il cibo a pezzi” presentato al Salone del Libro di Torino

Con gli autori Vincenzo Gesmundo, Roberto Weber e Felice Adinolfi focus sul cibo che è espressione della cultura del territorio e incarna i valori della religione, della democrazia e della libertà

Coldiretti Piemonte: “Il cibo a pezzi” presentato al Salone del Libro di Torino

Condivisione, piacere, identità: in una parola il cibo. Ma solo quello che è espressione della cultura del territorio, incardinato nelle nostre campagne, frutto della tradizione e dell’innovazione degli agricoltori. E’ questo il cibo che incarna valori che riportano alla religione, alla libertà, alla democrazia. Ed è proprio per tutto quello che rappresenta che oggi è in pericolo. Questi i temi cardine del libro “Il Cibo a pezzi”, presentato al Salone del Libro di Torino in sala Rosa al Padiglione 1, con gli autori Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti, Roberto Weber, sondaggista e presidente di Ixe’, e Felice Adinolfi, professore di Economia agraria all’Università di Bologna alla presenza della presidente e del delegato confederale di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari e Bruno Rivarossa, dei presidenti e dei direttori di tutte le federazioni provinciali, dell’assessore all’Agricoltura regionale, Paolo Bongioanni, dell’assessore al Commercio ed ai Mercati della Città di Torino, Paolo Chiavarino, e di numerose autorità, esponenti dei principali Enti ed Istituzioni piemontesi, del mondo della medicina e dell’Università. A moderare, l’editor di Bompiani, Andrea Tramontana.

Il libro, pubblicato da Bompiani, ripercorre gli ultimi 25 anni di storia del cibo in Italia e racconta, attraverso un linguaggio accessibile ma rigoroso, come fin dai tempi di Socrate il simposio rappresenti il momento del nutrimento profondo, del corpo come dello spirito che è insaziabile di conoscenza. Così, oggi più che mai il gesto del nutrirsi è al centro non solo delle nostre vite individuali ma anche dei complessi intrecci economici, strategici, etici che determineranno le sorti del pianeta in cui viviamo. Attraverso una trattazione ricca di dati, di esempi, di punti di vista, queste pagine ci parlano del cibo, delle nuove frontiere tecnologiche applicate all’alimentazione che dovranno supportare la crescita del settore, evidenziando comunque i rischi che si possono celare dietro un futuro tecnologico che non può e non deve essere nelle mani di pochi. Lo fanno attraverso una tesi forte: e cioè che il cibo sia oggetto di una vera e propria guerra sui cui opposti fronti si confrontano due modalità di produzione degli alimenti che sono figlie di due diverse visioni della società, della salute, della democrazia.

Vincenzo Gesmundo, segretario generale della più grande organizzazione di rappresentanza agricola italiana ed europea – la Coldiretti –, Roberto Weber, sondaggista e presidente dell’Istituto Ixè, e Felice Adinolfi, docente di Economia Agraria all’Università di Bologna e direttore del Centro Studi Divulga, mettono in campo le loro competenze per offrirci una riflessione sul presente che si fa, pagina dopo pagina, un accorato appello sul futuro che insieme – con le nostre scelte alimentari, con un uso responsabile delle tecnologie, con il nostro voto – possiamo costruire per il mondo sempre più popoloso in cui viviamo.  Chiude il volume una riflessione di Massimo Cacciari, che solleva ulteriormente lo sguardo e ci riporta al cuore mitico e sacrale dell’esperienza del nutrimento.

“Un'analisi attenta che evidenzia come oggi il cibo sia costantemente messo sotto attacco delle grandi multinazionali e da finti filantropi che spingono sempre più verso un'alimentazione ricca di cibi ultra formulati, anticamera di quei cibi costruiti in laboratorio che minano l'oggi e il domani del nostro patrimonio agroalimentare – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Nel libro gli autori affrontano anche il tema della sostenibilità ambientale, evidenziando come l’agricoltura sia spesso accusata di essere responsabile del degrado dell’ecosistema, mentre in realtà può rappresentare una soluzione concreta per la tutela ambientale”.

comunicato stampa a.f.

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