Attualità - 07 giugno 2025, 14:00

Festa alla casa di riposo di Vanzone per i 101 anni di Iole Falcioni

Originaria di Cuzzego, racconta un secolo di vita tra famiglia, lavoro e ricordi

Festa alla casa di riposo di Vanzone per i 101 anni di Iole Falcioni

Lo scorso 31 maggio Iolanda “Iole” Falcioni, originaria di Cuzzego e ospite della Casa di riposo G. Garbagni di Vanzone, ha festeggiato i suoi 101 anni.

L’ anno scorso, quando ha tagliato il traguardo delle 100 primavere, durante l’intervista raccontò che nacque alle 11.00 del mattino, mentre la mamma stava girando la polenta e non aveva fatto in tempo a stendersi sul letto. Era l’ultima di quattro fratelli ed era cresciuta senza il papà, perché emigrato in America e tornava a casa ogni due anni. “Mi ha visto una sola volta quando avevo un anno, perché dopo è scoppiata la guerra”, ricordò durante l’intervista.

È cresciuta seguendo l’esempio di sua mamma Maddalena Scesa che gestiva e dirigeva l’attività commerciale di animali da carne. Durante la guerra la giovane Iole iniziò a lavorare presso le Distillerie Italiane, che raggiungeva attraversando in barca il Toce da Beura a Villadossola.

Dopo il conflitto ha sposato Bruno Giovannone, originario di Castiglione, iniziando a lavorare presso la Trattoria Scagni, l’attuale Bar del Moro: “era uno stabile interessante, oltre al ristorante c’era la macelleria, la pettinatrice e si compravano i biglietti della corriera”. Successivamente intraprese l’esperienza lavorativa per undici anni al dopolavoro Enal (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), trasformato nel 1978 dai soci in Arci (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana): “Sono stata bene, al circolo c’era la televisione e arrivavano da Macugnaga fino a Piedimulera per poter vedere le partite. Si sedevano per terra, perché non c’era posto e facevamo pagare subito, altrimenti non lo avrebbero fatto dopo. Quando c’era la Nazionale non si poteva nemmeno chiudere la porta”, affermò Iole.

Tanti gli aneddoti sui “personaggi” di Castiglione che ha raccontato e tante le liti o le discussioni che ha sedato, non esitando a buttar fuori dal locale i più agitati. All’inizio degli anni Ottanta, dopo la morte del marito, ha lavorato ancora per qualche anno, ma poi si è ritirata a vita privata. Da tre anni è ospite della casa di riposo di Vanzone e oggi, ancora in forma, è pronta a ricordare la sua vita.

Andrea Delvescovo

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