Cronaca - 09 giugno 2025, 12:18

Operazione "Super Santos": assolti con formula piena alcuni imputati

La Corte d’Appello di Torino riconosce l’inesistenza del reato: piena riabilitazione per quattro cittadini del VCO, accusati di irregolarità nelle pratiche di cittadinanza iure sanguinis

Operazione "Super Santos": assolti con formula piena alcuni imputati

Con l’approvazione della Legge 23 maggio 2025, n. 74, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, recante “Disposizioni urgenti in materia di cittadinanza”, che stabilisce che solo i discendenti entro la seconda generazione – ossia coloro che abbiano almeno un genitore o un nonno nato in Italia – potranno ottenere automaticamente la cittadinanza italiana iure sanguinis, la stampa ha colto l’occasione per enfatizzare la novella legislativa, rievocando l’operazione “Super Santos” condotta nel 2019 dalla Polizia di Stato, su coordinamento della Questura del Verbano Cusio Ossola e della Procura della Repubblica di Verbania. In quell’operazione, sette persone residenti nel V.C.O. finirono in manette.

Secondo l’impostazione accusatoria, le indagini avrebbero svelato l’esistenza di un sodalizio criminale che, mediante inganno, induceva in errore i Pubblici Ufficiali delle Anagrafi, facendo apparire come residenti nei Comuni delle province di Verbania e Novara alcuni cittadini italo-brasiliani, al fine di ottenere l’iscrizione nei relativi registri anagrafici, requisito necessario per il perfezionamento della pratica di cittadinanza.

Tuttavia, è singolare che in tutti gli articoli di stampa si faccia riferimento alle indagini e agli arresti dell’operazione “Super Santos”, senza dare alcun risalto all’esito del relativo procedimento penale, che ha visto l’assoluzione con formula piena di tutti i soggetti coinvolti, già sottoposti, ingiustamente, a misure cautelari di privazione della libertà personale.

La Corte d’Appello di Torino, Sezione Terza Penale, con sentenza n. 3762 del 4 luglio 2024, ha infatti assolto gli imputati dai reati loro ascritti (artt. 110, 81 cpv, 48 – 479, in relazione all’art. 476, comma 2, c.p.), perché il fatto non sussiste.

Lo riferiscono l’Avvocato Eugenio Fornaroli del Foro di Verbania, difensore dei coniugi Greicy Kelly Krausse (classe 1979) e William Quagliotto (classe 1978) di Domodossola, e l’Avvocato Gessica Colli, anch’essa del Foro di Verbania, difensore dei coniugi Mauro Zanella (classe 1966) e Marli Terezinha Fernandes (classe 1963) di Ornavasso, la cui reputazione è stata gravemente lesa dall’arresto, pur essendo poi stati assolti con formula piena dopo cinque anni di calvario personale.

Nella motivazione della sentenza, la Corte d’Appello ha posto una pietra tombale sull’intera vicenda, dichiarando che “il fatto non sussiste alla luce del mancato ricorso agli inganni di cui all’art. 48 c.p. da parte dei prevenuti per l’ottenimento dell’iscrizione nelle liste anagrafiche dei cittadini brasiliani”, aggiungendo che “l’analisi della documentazione relativa alle pratiche di residenza, unitamente alle risultanze delle intercettazioni telefoniche, consente di escludere che la condotta degli odierni appellanti fosse idonea a trarre in errore gli ufficiali dell’anagrafe, in ordine alla sussistenza delle condizioni di fatto (dichiarate) per ottenere la residenza”.

Le istanze di residenza, presentate con l’ausilio degli imputati, non risultano idonee a trarre in inganno in merito alla carenza del requisito della abitualità della dimora. La Corte ha altresì rilevato che “risulta evidente come abbia contribuito a orientare le scelte e le decisioni degli stessi pubblici ufficiali l’esistenza di una normativa di interpretazione quantomeno dubbia, alla luce di quanto ricostruito, che ha indotto persino gli amministratori più attenti, interpellati gli organi amministrativi sovraordinati e competenti in materia, a ritenere legittima una nozione di residenza meno rigida di quella codicistica”.

Alla luce di quanto sopra, si chiede cortesemente di dare ampia notizia dell’assoluzione con formula piena dei nostri assistiti, i coniugi Greicy Kelly Krausse e William Quagliotto di Domodossola, e Mauro Zanella e Marli Terezinha Fernandes di Ornavasso, affinché sia ripristinata la loro onorabilità, anche considerando che, all’atto del loro arresto, avvenuto il 26 marzo 2019, su alcuni quotidiani locali erano state pubblicate le loro generalità complete.

comunicato stampa avvocati

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