Politica - 09 luglio 2025, 19:00

Sanità nel VCO, il sindaco di Omegna Daniele Berio attacca Preioni: "Serve coraggio, non referendum surreali"

Dura presa di posizione del primo cittadino contro l’ipotesi referendaria: "Siamo al disastro, il momento delle scelte responsabili è ora"

Sanità nel VCO, il sindaco di Omegna Daniele Berio attacca Preioni: "Serve coraggio, non referendum surreali"

Il sindaco di Omegna, Daniele Berio, interviene con toni durissimi nel dibattito sulla sanità del Verbano Cusio Ossola, all’indomani dell’audizione in Commissione regionale dei sindaci e dei medici del territorio. Un intervento carico di amarezza, ma anche di fermezza, che punta il dito contro l’ipotesi rilanciata dal sottosegretario Alberto Preioni di un referendum popolare per decidere il futuro del sistema sanitario locale.

“Purtroppo, è vero che in politica vale tutto e il contrario di tutto – afferma Berio – però dovrebbero esserci dei limiti e dei confini dettati dal buonsenso, perché la gente comprende molto di più e meglio di quanto si possa immaginare. Ed è per questa e molte altre ragioni che le urne sono sempre più deserte”.

Berio considera "surreale e disperata" la proposta di un referendum, soprattutto alla luce dei numerosi segnali arrivati da professionisti della sanità e amministratori locali: “Suona quantomeno una richiesta disperata e surreale quella del sottosegretario Preioni, il quale, di fronte all’evidenza dei fatti e contro ogni logica, rilancia l’idea di un referendum. Improvvisamente per lui e per il partito che rappresenta, il referendum torna a essere uno strumento significativo, dopo averlo snobbato e screditato anche solo recentemente”.

Il sindaco di Omegna paragona la proposta referendaria a un gesto irresponsabile: “È come se si volesse promuovere un referendum per chiedere che nei centri urbani del VCO si potesse guidare a 100 all’ora invece che rispettare i 50 o i 30 chilometri orari, in barba alla sicurezza dei cittadini. Sarebbe come chiedere di ignorare le indicazioni dei medici, degli infermieri, della maggioranza dei sindaci e delle associazioni di volontariato, che da anni implorano di realizzare un ospedale completo, moderno, dove possa essere salvaguardata la dignità di chi ci lavora e di chi viene curato”.

Berio critica apertamente l’attuale sistema ospedaliero del territorio, che ritiene fallimentare sia sotto il profilo sanitario che economico: “L’attuale organizzazione ospedaliera del VCO, nel 2025, ha prodotto una perdita di oltre 50 milioni di euro. Nel 2026 il deficit supererà i 60 milioni! Solo per i gettonisti, l’ASL VCO paga 15 milioni l’anno, necessari per non chiudere servizi sempre più in difficoltà. Torino, con un bacino di utenza di 900 mila persone, ne spende 300 mila. Noi siamo 160 mila e dipendiamo da cooperative e soggetti privati”.

Il primo cittadino non risparmia un riferimento al passato recente: “Non è bastato il calvario di questi ultimi 25 anni che ha portato al progressivo disastro, ormai sotto gli occhi di tutti? Non bastano gli appelli dei medici che chiedono semplicemente di poter lavorare in condizioni accettabili e compatibili con le istanze della comunità?”

Berio conclude con un appello diretto alla Regione Piemonte: “Siamo di fronte a uno scenario che merita coraggio, responsabilità e attenzione nei confronti di tutti. Si tratta di salvaguardare la salute delle persone nel migliore dei modi, di dare risposte puntuali ed efficaci, nel rispetto delle leggi e delle norme. La Regione decida! La maggior parte dei sindaci ha già deciso. Una volta fatta la scelta giusta, che passa dal garantire un nuovo ospedale per il VCO, si proceda anche con la riorganizzazione dell’emergenza e della medicina territoriale”.

Daniele Piovera

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