Vigezzo - 09 luglio 2025, 15:18

Malescorto compie 25 anni: un viaggio nel mondo attraverso il cinema breve

Intervista al direttore artistico Paolo Ramoni

Venticinque anni di vita per Malescorto. Il Festival Internazionale del Cortometraggio festeggia il suo primo quarto di secolo. E lo fa alla grande. Con un ricco programma e tante novità. A partire dal rebranding: in occasione di questo importante traguardo il Festival si presenta infatti con una nuova veste grafica e due nuovi loghi. “Malescorto quest’anno annovera circa 2000 corti ma ne sono arrivati alla prima selezione molti di più, sui 5mila” ha sottolineato nelle scorse settimane alla presentazione il sindaco Enrico Barbazza.

"La 25^ edizione di Malescorto ci offre la possibilità non solo di celebrare un traguardo importante per il nostro Festival, ma anche di riflettere sul mondo dei corti e su come sia cambiato nel corso degli anni. Per farlo, non c’è modo migliore di proporre al nostro pubblico un cartellone composto quest’anno esclusivamente di cortometraggi: 7 film per un particolare viaggio intorno al mondo con Malescorto Around The World, nella serata inaugurale, 31 corti in competizione per la Selezione Ufficiale, nella parte centrale della settimana del Festival, e 4 cortometraggi a sorpresa con Malescorto Surprise all’inizio di ogni serata dedicata al concorso. Sarà un percorso che ci porterà ancora una volta in tutti e cinque i continenti, e che ci consentirà anche di fare un salto nel passato per immaginare il futuro di un piccolo Festival che, passo dopo passo, sta diventando sempre più grande" ha spiegato il direttore artistico della rassegna Paolo Ramoni.

Paolo, avete, negli anni, raccolto adesioni da tutto il mondo, con numeri impressionanti di corti inviati, come siete riusciti a varcare i confini non solo regionali, ma anche nazionali e continentali?

"Alle origini Malescorto era effettivamente un evento su base per lo più locale e regionale, ma già nei primi anni 2000 – con la direzione artistica di Alberto Signetto – si era avviato un lavoro di selezione più allargata guardando al panorama nazionale e internazionale. Giancarlo Baudena, il secondo direttore artistico, ha proseguito su questa scia guidando il Festival per dieci anni e incrementando gradualmente quella che oggi potremmo definire una vera e propria community. Dal canto mio ho soltanto raccolto il testimone nel 2017 e ho cercato di rendere Malescorto sempre più mondiale. Col mio lavoro ho la fortuna di frequentare molti festival cinematografici, di incontrare professionisti del settore impegnati nella produzione e nella distribuzione di film; ho fatto tesoro dei miei contatti e ho portato il nostro Festival all’attenzione di quante più persone possibili. Mi piace sempre ricordare che Malescorto ha due anime: una rappresentata dagli spettatori in sala, l’altra dalla comunità virtuale di tutti coloro che lavorano ai film che ci vengono proposti di anno in anno. Ogni cortometraggio coinvolge dalle 30 alle 50 persone, moltiplicate per i circa duemila corti che riceviamo e visioniamo annualmente… non sono bravo a fare i calcoli, ma per la nostra realtà credo sia davvero un numero impressionante".

Cosa ha spinto Malesco a creare un prodotto così vincente?

"Non sono sicuro che si possa definire Malescorto un prodotto, per quanto oggigiorno tutto venga visto in quest’ottica di mercato e a volte anche con un approccio intelligente. Io lo vedo più come un regalo che ogni anno l’Amministrazione Comunale e i nostri partner fanno alla popolazione locale e a chi raggiunge Malesco incuriosito dalla nostra offerta cinematografica e culturale. Di vincente invece credo che ci siano soprattutto il cinema e i film. Non soltanto i corti che alla fine del Festival vincono davvero i Premi assegnati dalla Giuria e dal pubblico, ma tutti i cortometraggi della Selezione Ufficiale e anche quelli delle sezioni non competitive. Viviamo in un mondo in cui l’offerta audiovisiva è di gran lunga più elevata rispetto alla domanda, a livello cinematografico così come sul piano televisivo e multimediale. Eppure, nonostante l’attuale proliferazione delle piattaforme on-demand, se si vogliono scoprire le tendenze più recenti della cinematografia di breve durata l’unico osservatorio veramente efficace sono i festival. Il pubblico lo sa, non soltanto quello di Malescorto ma anche quello che abitualmente frequenta gli eventi cinematografici, piccoli o grossi che siano. Se ti piace il cinema e ti piacciono i cortometraggi, decidendo di restare a casa ti devi accontentare di quel poco che puoi trovare su youtube o di una piccola selezione liofilizzata in fondo alla home page di qualche piattaforma di streaming. Oppure esci dal tuo guscio e vai ai festival. E lì ti accorgi che le storie non sono fatte di pixel, ma di polvere e di luce, e ti rendi conto di quanto sia vero quello che diceva Davide Ferrario vent’anni fa nel suo Dopo mezzanotte: i film possono finire, ma il cinema non finisce mai. C’è mai stato, nell’universo, qualcosa di più vincente dell’infinito?".

Il Festival raggiunge un traguardo importante, 25 edizioni. Nel panorama dei festival di corti, Malescorto si ritaglia un ruolo di primo piano. Come siete riusciti a raggiungere questo risultato?

"Ci sono festival nel mondo dedicati interamente ai cortometraggi che sono ben più importanti di Malescorto, che possono contare su budget molto più elevati e – di conseguenza – su una macchina organizzativa davvero di primo piano. Il nostro è un Festival piccolo, i risultati che abbiamo ottenuto in un quarto di secolo  li abbiamo raggiunti con impegno e passione; sono risultati importanti perché conseguiti in un contesto che non è certo quello di un grande evento. Di conseguenza per il nostro Festival c’è ancora tanto da fare, e più che di risultati mi piacerebbe parlare di obiettivi. Intanto, penso che Malescorto debba essere finalmente riconosciuto non soltanto come il Festival di Malesco, ma come il Festival di cortometraggi di tutta la Valle Vigezzo, di tutta l’Ossola, di tutto il VCO e di tutto il Piemonte. Se domattina telefono alla Film Commission della Nuova Zelanda a Wellington, sanno cos’è Malescorto e sanno che Malesco è in Italia, ma non sanno nemmeno cosa siano il VCO o il Piemonte: un motivo ci sarà, no?  È importante che le istituzioni lo comprendano e che diano alla nostra realtà un sostegno sempre maggiore, valorizzandola come eccellenza nel contempo locale e internazionale. Malesco è casa nostra, sono le nostre radici; nel mondo non si va da nessuna parte se non ci si ricorda da dove si viene. Ma al tempo stesso i confini esistono solo nella testa di chi non si chiede cosa ci sia oltre l’orizzonte, e i campanili servono solo per segnare l’ora. Se vogliamo davvero portare Malescorto nel panorama dei festival internazionali di prim’ordine, serve l’aiuto di tutti e occorre unire le forze. Poi ci sono gli obiettivi più pratici e immediati: continuare a confermare quanto di buono fatto sin qui sul piano dell’offerta cinematografica (che non è mai scontato); potenziare gli aspetti legati alla comunicazione tenendo sempre presenti le due anime di Malescorto, quella glocal e quella globale; migliorare la fruizione in sala aggiornando costantemente la dotazione tecnica e perfezionando la struttura del Cinema Comunale. Dopo la 25^ edizione arriverà la 30^, e così via: a chi ci sarà dopo di noi dovremo consegnare un Malescorto migliore di quello che abbiamo ricevuto. Sui risultati ottenuti invece voglio aggiungere un’ultima cosa. Questo Festival è nato quasi per caso dall’idea di un gruppo di amici; è cresciuto grazie al sostegno dei nostri partner e alla lungimiranza di un’Amministrazione Comunale che ha creduto nel valore di questo evento, anche in tempi difficili, e che tutt’oggi continua a crederci dando fiducia all’attuale staff. In un certo senso siamo anche noi più un gruppo di amici, che non gruppo di colleghi. Con alcuni ci conosciamo da anni, con altri da meno tempo, altri ancora ci hanno accompagnato solo per un breve pezzo di strada; a volte siamo in perfetta sintonia, altre volte ci piacciono le nostre differenze. Però siamo uniti e dinamici come i 24 fotogrammi al secondo che compongono un’immagine in movimento. Forse il risultato più bello è questo: che in 25 anni Malescorto è cresciuto, ma alla fine è sempre rimasto se stesso".

Malescorto si terrà dal 21 al 26 luglio e vedrà Ultravox, la società editrice dei nostri quotidiani (Ossolanews, Vconews e Newsnovara), come media partner.

 

 

 

Ip

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